Un Natale alternativo

Si sa che il Natale è la più tipica delle feste italiane, forse anche più sentita della stessa Pasqua. Le famiglie si riuniscono, cucinano tantissime cose, mangiano insieme, giocano e si scambiano i regali e gli auguri.
I bambini aspettano la mattina di Natale per vedere se sotto l’albero troveranno quello che loro hanno scritto nelle letterine. Qualcuno ha l’abitudine di ospitare un povero per il pranzo di Natale. Tante le tradizioni, ma non c’è solo questo Natale. Vi voglio raccontare l’esperienza di questi giorni di un Natale diverso.

In questi giorni ho la fortuna di avere con me, Roberto Ceriotti, un dentista brasiliano, che ha pensato di venire a passare le feste di Natale, nella missione di Petèn per svolgere un servizio di volontariato professionale per tanta gente che non si può pagare le cure dentistiche e non contento ha pensato di portarsi mamma e sorella per aiutarlo. Questo è il suo secondo anno che festeggia la nascita di Gesù Cristo tra i poveri di Petèn occupandosi di tanta gente che un dentista no sa nemmeno cosa sia.

Questa è la famosa santità della porta accanto. La santità che rende felici. La santità che cambia il mondo. La santità di cui tutti noi abbiamo bisogno per non chiuderci nei piccoli problemi quotidiani.

Mi ricordo che quando partii come missionario nella giornata prima dell’invio, ci fu una riunione con i giovani (l’harembee che si faceva tutti gli anni) e venne un amico  dell’oratorio dove avevo fatto il tirocinio Yan De Lucena (fu lui che mi ha fatto conoscere Roberto e che me lo ha portato qui l’anno scorso).

Tra le tante cose che si dissero in questo incontro ci fu una frase proprio di Yan che mi colpì: “oggi sono qui a questo incontro, per Giampiero, perchè lui è un folle, davvero chi glielo ha fatto fare di andarsene dall’altra parte del mondo, quando qui ce n’è tanto bisogno, e sono qui per dirgli che di questi folli, nel mondo ne abbiamo tanto bisogno e sono certo che dove andrà farà tanto bene“. Roberto Ceriotti (ed anche lo stesso Yan) fanno parte di questi folli che sanno mettere da parte se stessi e preoccuparsi di chi ha più bisogno. Magari ce ne fossero di più al mondo di queste persone.

Mi sento davvero piccolo al cospetto di questa persona tanto buona, e tanto impegnata per il bene della gente di San Benito e con tanta pazienza perchè come sempre il demonio metto lo zampino e la sedia nuova ha avuto vari problemi proprio in questi giorni… ma noi non ci arrendiamo!!! e lavoriamo come si può,

Non mi resta che invitare chi vuole ad un po’ di follia e venire a fare un esperienza nella missione … anche non a Natale!!! chi è venuto è sempre tornato… chissà perchè… forse perchè Petèn fa capire il senso profondo della vita, il senso profondo delle cose che il Natale ci dovrebbe ricordare.

Un abbraccio di cuore e i miei più sentiti auguri di Natale e di un felice anno nuovo

Don Giampy