è passato quasi un anno dalla mia partenza

a4Precisamente in questo periodo, l’anno passato, stavo partecipando al corso per missionari. Tutte le emozioni, un misto di paure e di speranze , si alternavano in quei giorni in attesa del 1 Ottobre, giorno in cui il mio aereo sarebbe partito da Roma per la mia nuova destinazione. Questo mese è stato ricco di tanti frutti del lavoro di quasi un anno qui in Honduras.
La prima notizia bella è stata quella della cerimonia di consegna dei diplomi ai ragazzi e alle ragazze che hanno partecipato ai nostri corsi professionali nel primo semestre. Attualmente si stanno ancora svolgendo quelli del secondo semestre. Quest’anno sono stati ben 210 i ragazzi che si sono diplomati con corsi riconosciuti dallo stato dell’Honduras. Principalmente sono state ragazze a diplomarsi. La realtà della donna in Honduras è incredibile. Se va bene, la donna porta avanti la famiglia nel vero senso della parola. Si occupa della gestione della casa, educa i figli e lavora per mantenere il nucleo familiare, mentre il marito si sveglia alle 10 della mattina e si ubriaca o passa tutto il giorno stravaccato sul divano, quando è lucido mette incinta la moglie o un’altra ragazza del vicinato. Situazioni di violenza intrafamiliare sono all’ordine del giorno e chi ne fa le spese è soprattutto la moglie. Il fatto, poi, che debbano sostenere economicamente la famiglia, le costringe ad una vita sacrificatissima. Se va male, la ragazza viene messa incinta e abbandonata e così si deve fare carico del figlio da sola. Molte ragazze sono già madri a 14-15 anni (e purtroppo alcune anche prima). La maggior parte dei lavori che porta avanti la donna sono fatti in casa, come cucito, cucina, taglio di capelli. Quest’anno abbiamo aperto il corso di cucina e l’anno prossimo abbiamo già un accordo con la federazione svizzera perché doni tutto il materiale per il corso, per ora ce lo siamo fatti prestare.a3
Alla festa ha partecipato il responsabile dell’INFOP, che è l’organizzazione statale che si occupa della gestione dei corsi professionali nel paese e la responsabile della federazione svizzera, che dall’anno prossimo appoggerà i corsi dell’INFOP. Terminata la manifestazione la responsabile in Honduras della federazione svizzera mi ha chiamato in disparte e mi ha detto che hanno definitivamente scelto la nostra struttura per un progetto pilota nella nazione e che ci accompagneranno e sosteranno nei prossimi cinque anni. È una bella questa attestazione di stima, e sono molte le organizzazioni che vedono nel nostro lavoro, un livello di eccellenza e che ci scelgono per portare avanti piccoli esperimenti (successivamente da esportare in altre strutture) per migliorare il paese.
a1Abbiamo terminato anche i ritiri in preparazione per la cresima, sono andato all’ultimo a celebrare la messa, come al solito, la mia è stata una visita lampo. Quel giorno ho dovuto celebrare cinque messe, dato che mancava un prete in parrocchia. La mancanza di preti in missione ti costringe a celebrare una messa dietro l’altra. La cosa bella, però, che sto vivendo qui è che non solo non mi pesa celebrare tutte queste messe, ma al contrario, ogni messa che celebro è davvero un’occasione per incontrare profondamente il Signore, non vivo la ripetitività ma ogni messa è davvero unica e speciale. Anche le ore nel confessionale a cui non ero abituato sono una grande occasioni per amministrare la misericordia di Dio, ma soprattutto per farne esperienza per primo.
Una altra bella esperienza che abbiamo vissuto in comunità, è stata la visita delle aspiranti e delle postulanti delle FMA alla nostra casa. Abbiamo alcuni momenti in comune durante l’anno in cui gli aspiranti che vivono nella nostra comunità (attualmente 8) e le ragazze in formazione delle FMA si incontrano. È stata l’occasione per condividere insieme alla scuola di Don Bosco e di Maria Mazzarello. Abbiamo iniziato con la messa insieme, celebrata da don Peppe Leo, successivamente abbiamo avuto due momenti di formazione sulla spiritualità salesiana. Le FMA hanno presentato santa Maria Mazzarello, mentre i nostri aspiranti hanno raccontato il processo di beatificazione di San Giovanni Bosco. A seguire un momento di gioco insieme e a seguire in piccoli gruppi hanno condiviso quello che per la loro vita è don Bosco. Per finire pranzo insieme con pizza italiana. a5
Un’altra esperienza, molto particolare, è stata quella di benedire un parco pubblico della Chiesa di una piccolo paesino. Ufficialmente perché inviato dal Cardinale Maradiaga, in realtà semplicemente perchè conosco bene, la ditta che ha pagato i lavori. È una ditta italiana, che possiede una miniera di ferro qui in Honduras e cerca di lavorare eticamente. Chi lavora in miniera in Honduras, è praticamente schiavizzato, mentre questa ditta, fa un contratto ai dipendenti (cosa che in generale in Honduras è una pura utopia), si occupa di pagargli l’assistenza medica e le varie assicurazioni, inoltre sta cercando di migliorare il paesino, in maniera che il giorno che se ne andranno perché la miniera si esaurirà, la gente potrà continuare a vivere di turismo. La ditta ha ricostruito la casa del sacerdote, sta ristrutturando la Chiesa ed ha finanziato la costruzione di un parco pubblico per la gente. Nel parco ora hanno giochi per bambini (altalena, girello, scivolo, etc.) un campo polivalente dove si possono divertire. Nell’omelia sono stato abbastanza breve sia per il sole cocente, ma soprattutto perché vedevo i volti dei tantissimi bambini che non vedevano l’ora di andare a giocare…per loro deve essere stata davvero una tortura vedere quei giochi per due settimane e senza poterli utilizzare. In Honduras i parchi pubblici non esistono e non esistono spazi per il gioco dei ragazzi. In Comayaguela dove siamo noi, per una popolazione di 120.000 abitanti ci sono tra campi di calcio e due di calcetto e tutti di proprietà nostra, perché siamo gli unici ad avere questa preoccupazione. Mi ha fatto piacere che ci sia gente che si preoccupi dei bambini e dei ragazzi e dei loro bisogni, ed è bello capere che c’è gente che non si preoccupa solo del mero guadagno, ma anche del progresso e del benestare della gente. Per giungere al luogo della benedizione sono stato accompagnato in elicottero, dato che le strade per giungervi oltre che pericolose sono anche abbastanza impervie (la ditta sta provvedendo anche alla costruzione di una strada che colleghi il paese alla capitale direttamente). Non avevo mai viaggiato in elicottero e devo dire che è stato divertente.
a6Un’altra bella esperienza che ho fatto stata festeggiare la giornata del bambino. In uno dei centri che mi è stato affidato abbiamo organizzato una festa aperta a tutti i bambini del territorio. La festa è incominciata all’una (in realtà l’appuntamento era alle 12, ma qui il concetto di orario è molto differente). Gli animatori del centro hanno organizzato un po’ di giochi e di bans con i bambini. L’immancabile pignatta da rompere con dentro caramelle e giocattolini. Merenda a base di pizza. A quanti dicono che la Chiesa non si aggiorna, beh, nostro Signore moltiplicava il pane… io mi sto attrezzando per farlo con la pizza. Non ho idea di quanti siano stati i bambini venuti. Però erano davvero tantissimi ed è stato bello vederli felici addentare il loro pezzo di pizza. Terminata la merenda siamo andati in Chiesa (con i cattolici, mentre gli evangelici sono tornati a casa, purtroppo non possiamo fare neanche una preghiera con loro, i pastori locali non vogliono avere nessun rapporto con noi) e ci siamo nutriti con il cibo più importante. Terminata la messa, hanno continuato a giocare, ma io purtroppo sono dovuto scappare via (avevo un’altra messa da celebrare).
Una bella scoperta, che ho l’altro giorno, che era la festa per l’indipendenza dalla Spagna è che uno degli stati del Centro America e precisamente Costa Rica ha fatto la scelta di non destinare fondi all’esercito e quindi sopprimerlo, in modo da destinare tutti i soldi per l’educazione e per la salute pubblica. In effetti, Costa Rica è lo stato con il tasso più basso di analfabetizzazione e possiede una struttura scolastica che funziona bene. Potrebbe essere un’idea da importare, visto che in Europa si è in tempo di crisi, chissà se sprecare tanti soldi nell’esercito non sia una spesa inutile?
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