Natale: Farsi ultimo con gli ultimi

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Come tutti gli anni, il mio augurio di Buon Natale nasce dall’insieme di emozioni e sentimenti che sto vivendo. Ogni Natale è un Natale diverso. Quest’anno mi è rivenuta in mente una frase di una lettera che mi scrisse don Alfonso Alfano (anche se tutti lo conoscono come Zifonso) quando partii per la missione in una lettera al suo “chierichetto” probabilmente più indisciplinato. È stato il mio direttore spirituale ed il mio confessore per molto tempo da quando ero bambino.

Mi scrisse tante cose, l’ho considerato un po’ il suo testamento spirituale a me… “Giampiero hai scelto i poveri. C’era da aspettarselo, per come ti conosco so che non avresti potuto fare diversamente e in cuor mio ne sono molto felice. Sappi, però che la strada che vai percorrendo non sarà facile, spesso non sarai compreso, spesso ti sentirai solo, spesso incompreso e osteggiato perfino dai tuoi stessi confratelli, ma ti benedico per il cammino che hai intrapreso. Dio benedice chi sceglie di stare con i più poveri”.

Mi sono, poi, ricordato di una frase che scrisse sempre Zifonso in uno dei suoi libri. Chiedendo alla madre quando avrebbe capito di essere un buon prete e la madre da saggia donna gli rispose: quando uno è figlio di qualcuno dicono tu assomigli a tuo padre, tu assomigli a tua madre… saprai di essere un buon prete quando ti diranno che assomigli a Gesù. Sagge parole di una donna di fede.

Il Natale ci viene a ricordare che Gesù ha scelto di farsi ultimo tra gli ultimi. Non ha solo insegnato che il più grande è colui che serve, è stata proprio la scelta di tutta una vita. Una scelta pesante, difficile ed impegnativa… la discesa del Figlio di Dio sulla terra coincide con un “discendere” dalla gloria del Padre ad un mondo inglorioso che non lo ha accolto relegandolo in una stalla con gli animali perché non c’era più posto anche perché probabilmente i costi delle locande erano ben fuori la portata delle povere tasche di Giuseppe (mentre il dio denaro sappiamo sa sempre come trovare accoglienza nei cuori di tutti), che ha tentato di farlo fuori fin dai suoi primi giorni costringendolo a scappare dalla sua terra Natale perché in pericolo di vita (come purtroppo capita a tanta gente ai giorni d’oggi). Continua a leggere »


BUONA PASQUA: LA SALVEZZA VIENE DA UNO STRANIERO

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Mi trovo ad Ancona da un anno. Una realtà abbastanza particolare forse unica. Nel nostro quartiere sono presenti persone che provengono da 101 nazioni secondo i dati del comune. Per cui quest’anno il mio augurio per la Pasqua prende spunto da quello che sto vivendo.

Stava pensando alla condizione di Gesù. Gesù era uno straniero. Era un Galileo. Veniva chiamato Gesù il Nazareno. Non viene chiamato nei Vangeli Gesù il betlemita (sua città di nascita ma con la città in cui ha vissuto per la maggior parte del tempo).

Se uno presta attenzione al Vangelo infatti dopo tutta una lunga genealogia per spiegare la sua discendenza davidica… ma che si interrompe proprio nel momento più importante… Quando dovrebbe esserci il passaggio tra Giuseppe e Gesù.

Non solo, ma quando torna a Nazareth, si definisce profeta non accettato in patria, riconoscendosi anche lui proprio come Narareno. Continua a leggere »


BUON NATALE 2022

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BUON NATALE 2022

Anche quest’anno ci raggiunge l’annuncio del Natale, che è sempre lo stesso eppure è sempre nuovo, come nuove sono le circostanze che la vita ci mette davanti e che richiedono che il messaggio del Vangelo si incarni in esse. “Dio ha tanto amato il mondo a dare il suo figlio unigenito”.

Il Natale è la festa del grande dono di dio all’uomo: Dio ha fatto il primo passo, ha donato per primo. Fare il primo passo senza esserne richiesti è il segno di un amore vero.

Dio sceglie la via dell’umiltà, perché proprio questa è la via che ci insegna la cosa più vera del cuore. Nulla ha il potere di scaldarci il cuore, tanto quanto l’accorgerci di questo Dio che sceglie di “impastarsi” con la nostra pochezza per farne la dimora della Sua potenza, della Sua grandezza. Il Dio con noi, il Dio che, poiché ci ama per davvero, vuol far di noi, poveri e fragili, vulnerabili come siamo, gli strumenti della Sua presenza nel mondo.

Il mio augurio che faccio a ciascuno di noi per questo Santo Natale: che il Dio bambino, il Dio che sceglie di rivestirsi della nostra debolezza, accenda in noi il fuoco dell’audacia per i più poveri e per gli ultimi, o per quelli che noi erroneamente chiamiamo a volte “i dimenticati da Dio”… perchè con il Natale, questa diventa una sorta di bestemmia, perchè non esiste più nessuno dimenticato da Dio. Superiamo così la logica del Natale consumistico, quello dei regali

Lo slancio di questo nuovo inizio sia dettato dall’umile certezza che il Signore è con noi. Emmanuel: Dio è con noi… 

Buon Natale 2022

Don Giampiero


Salesiani: pastori con odore a … “lupo”

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Una pasqua particolare, quella di quest’anno, molto diversa dalle precedenti passate in missione. Mi trovo ad Ancona dopo tutti questi anni di missione. Un tempo benedetto per riflettere su tante cose che mi sono successe in questi anni. Una realtà molto differente da quella in cui ho vissuto. Un casa salesiana immersa in un territorio con una presenza di immigrati di tutte le parti del mondo. Sono presenti nel nostro quartiere persone provenienti da cento differenti nazioni. Problemi di integrazione, problemi di povertà.

Oggi nella messa crismale mentre rinnovavo i miei voti sacerdotali ripensavo al sogno dei nove anni di don Bosco e dicevo dentro di me. Per essere un buon sacerdote salesiano devo andare a cercare i “lupi”. Quelli che la gente scaccia perchè molesti, perchè indesiderati.

Sarà che il lupo nel nostro immaginario collettivo è un animale pericoloso, quasi la personificazione stessa del male, considerato animale feroce e dall’insaziabile voracità, eppure, questo stesso animale è famoso per la vita in gruppo e per la protezione dei più piccoli. L’espressione in bocca a lupo per alcuni ha origine dal fatto che mamma lupa è solita trasportare i propri cuccioli in bocca in caso di pericolo, in una situazione e che per questo non vi sia posto più sicuro e protetto della bocca del lupo. Continua a leggere »


Buon Natale 2021

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Natale la festa dei deboli

Un piccolo bambino in una mangiatoio avvolto in panni improvvisati… debole indifeso…  ci ricorda che lui é presente… é li in tanti deboli, sfiduciati emarginati. Probabilmente in uno di quei tanti volti sfigurati che incontriamo continuamente lungo la strada… Tutti questi anni in Petén mi hanno dato la consapevolezza che lui é li… si é li presente e ti parla. Nel migrante che ti arriva senza nulla cercando fortune, nel rifugiato che sta scappando dal suo paese e che non puó farvi ritorno perché altrimenti lo ammazzano, del vecchietto o della vecchieta rimasti soli perché i figli li hanno abbandonati, del malato che non si puó alzare dal letto, della signora cieca, che rimasta sola ha deciso di adottare una signora anch’essa cieca che non ha piú nessuno, della famiglia che vive in una capanna,. di quella che non ha da mangiare. Natale é la festa dei deboli… perché a volte vorresti avere la bacchetta magica per poter risolvere tutti i problemi, ma poi ti ricordi che Dio non l’ha fatto, che Dio ha scelto la via dei deboli, perché solo condividendo il tempo con loro capisci cosa é davvero importante nella vita, cosa abbia davvero bisogno la gente. Piú di tanti beni, ha bisogno di persone che ti scaldano il cuore (proprio come il bue e l’asinello che fanno da termosifone al Signore della vita), proprio come Gesú che é venuto a servire e non a essere servito. Continua a leggere »


Testimonianza di Milena D’acunzo

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Ho deciso di trascorrere la scorsa estate in Guatemala, nello specifico, a San Benito nel Peten.

Non è stata la mia prima esperienza missionaria, ma questa è stata diversa dalle altre. Non ho fatto servizio in un oratorio salesiano, ma in una clinica medica e in una casa che accoglie migranti. Ho avuto la possibilità di vedere da vicino delle realtà che non avevo mai conosciuto prima.

Nella clinica mi occupavo di vendere e riordinare i medicinali, misurare la pressione e la glicemia dei pazienti, fondamentalmente facevo la segretaria della dottoressa che lavora lì. Una donna fortissima, una vita lunga e complicata sulla quale si potrebbero scrivere dei libri. Fa il lavoro di tre primari, si occupa di tutto nella clinica, dalle amputazioni ai malati di covid. Il fatto che io mi occupassi di quelle poche cose le toglieva già parecchio lavoro. Continua a leggere »


Testimonianza Rosa Forlan

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…”Ero stanco e prigioniero del deserto, del cardo e del biancospino, mi hai dato un pezzo di pane, un bicchiere d’acqua e una coperta per coprire il mio sogno pellegrino”, questo testo tratto dalla liturgia delle ore, può esprimere il sentimento di coloro che arrivano a Casa Betania Sta. Elena, Flores Petén. Bambini, giovani, adulti, donne incinte, famiglie e anziani compresi, trovano un’oasi nei 7 giorni della settimana. Sono accolti con la dignità che merita ogni essere umano, da un gruppo di eroi anonimi che non si dirigono per criteri umani (che giudicano ed escludono), perché hanno cuore misericordioso e attento al “…avevo fame e tu mi hai dato da mangiare, avevo sete e mi hai dato da bere, ero nudo e mi hai da vestire, ero forestiero e mi hai ospitato.” (Mt. 25, 34-36)

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Buona Pasqua 2021

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Una Pasqua illuminata da una situazione molto speciale quella di quest’anno. Dall’Honduras continua la interminabile marea di gente che scappa dal paese verso gli stati uniti. La nostra casa del Migrante non sa più come far fronte all’emergenza. Il COVID ci ha ridotti i numeri di persone che possiamo ospitare…

A volte i migranti hanno dovuto dormire fuori all’aperto sotto le intemperie perché il ministero della salute non ci permette più di 30 persone nella struttura (e molte volte di nascosto ne abbiamo ospitati più di 70). Gente che scappa con tutta la famiglia perché dopo i due uragani dell’anno scorso non hanno più nulla… mai mi era capitato di vedere i nonni migrare…famiglie distrutte dalla morte causata dalla furia dei due uragani. L’emergenza è continua… aggravata dal COVID perché chiaramente la gente non porta la mascherina… l’altro giorno nella struttura era entrato uno con il COVID… lo abbiamo diretto all’ospedale… ma le autorità pubbliche se ne disinteressano… fanno finta di essere occupate… Continua a leggere »


Buon Natale dai poveri di Petèn

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Anche quest’anno siamo giunti al Natale. Da un mese sono stato nominato dal Vescovo, delegato per tutta la pastorale sociale del Vicariato. Un incarico che significa soprattutto farmi carico delle tante situazioni di dolore e povertà che vive la gente del Petèn. Tanti drammi a cui come Chiesa siamo chiamati a rispondere con tante iniziative di solidarietà e assistenza, di ospitalità e accoglienza. C’è sempre molto da fare, ci sono tante sofferenze da lenire e problemi da risolvere.

Oggi mi hanno chiamato dalla procura per i diritti per sapere se potevamo fare qualcosa per aiutare due villaggi. La polizia civile li ha sfrattati dal luogo in cui vivevano perchè lo avevano occupato abusivamente… Non voglio scendere nei discorsi se avevano ragione o torto ad occupare un terreno di altra gente… se sia giusto che in Guatemala ci sia gente che possegga varie “caballerias” (la caballeria è un’unità di misura… corrisponde a circa 64 ettari) e che ci sia gente che non abbia neanche un fazzoletto di terra dove poter vivere… Continua a leggere »


Signore dammi occhi capaci di sognare l’orizzonte

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In questi giorni il padre Wiliam, parroco del Remate, una parrocchia vicino a noi, è dovuto andare negli stati uniti per alcuni controlli medici. Il vescovo ci ha chiesto di incaricarci per un paio di mesi della parrocchia. Visto che il padre Wiliam è il confessore della nostra comunità non ho chiaramente potuto dire di no

La parrochia del Remate è caratterizzata principalmente da comunità in area rurale, alcune delle quali completamente indigene. Le strade per raggiungere alcune comunità sono davvero impervie…

L’esperienza che sto vivendo è davvero arricchente. La gente umile e semplice che visito in questi villaggi è davvero accogliente. Alcuni villaggi sono davvero sperduti, ed il sacerdote passa una volta al mese. Con la pandemia erano ormai quasi un anno che non assistevano ad una messa.

Mentre arrivavo in uno dei villaggi ho visto questo paesaggio, gli ho scattato immediatamente una foto dopo che aveva suscitato in me una preghiera che vi condivido:

Signore dammi occhi capaci di sognare l’orizzonte. 

Perchè i nostri occhi, Signore, a volte sono troppo affaticati che si perdono nel fissare i propri confini. Chiusi in un becero egoismo soddisfatto di quello che ha ottenuto. 

Per questo Signore ti chiedo “occhi nuovi”, occhi capaci di sognare l’orizzonte. Si perchè l’orizzonte è sempre un passo più in là… non è mai raggiungibile… è la linea che ti apre all’infinito, dove tu ci attendi.

Donami occhi capaci di non accontentarsi di quello che hanno raggiunto, ma senpre affamati di nuovi modi di cercarti e di servirti nella gente povera, perchè si  fa presto ad abituarsi a scorrere indifferenti i problemi della gente e si fa ancora più presto a passare dal donare al voler solo accaparrare.

Donami occhi, Signore, capaci di vedere le sofferenze e le povertà di tanti fratelli… 

Saluti a tutti

Don Giampy

Donazioni di borse di viveri

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Un altro piccolo progetto della nostra parrocchia in questi mesi difficili per la gente di San Benito. Grazie ad una donazione di misiones salesianas, la procura di Madrir, siamo riusciti a dare per due mesi borse di viveri per la gente povera della parrochia.

In questo momento difficile di pandemia sono ormai circa sette mesi che il paese è in lockdown, il generi di prima necessità stanno diventando sempre più cari. La gente non avendo lavoro fatica ad arrivare a fine mese e a comprare quello che è necessario al sustento

Una delle categoriè più a rischio sono gli anziani e soprattutto le vedove. Molto spesso abbandonate completamente dai figli al loro destino.

Per cui il gruppo della parrocchia che prima andava a distribuire i viveri all’opsedale ora sta aiutando a preparare le borse con gli alimenti.

Siamo riusciti a fornire cibo negli ultimi quattro mesi grazie anche agli aiuti umanitari anche di canadian food for children e al progetto succitato, per ben 100 famiglie. Miracoli della solidaretà in questo tempo difficile per tutti! Continua a leggere »


Progetto case 2020

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Continuiamo con i progetti a favore della gente povera della parrocchia.

Anche quest’anno, nonostante la pandemia, siamo riusciti grazie a FUNDEPAZ e al padre Fernando Echeverri a consegnare 20 case nuove a gente che viveva in condizioni infraumane

C’è una cosa che ho notato e che mi ha particolarmente colpito vedere gli uomini piangere nel momento in cui gli si consegnava la casa. In una società maschilista come quella guatemalteca dove all’uomo è proibito piangere, perchè è un segno di debolezza. Vedere un uomo piangere è davvero forte.

Sicuramente il cambio da passare a case fatte di lamiera, plastica e legno ad una casa vera è un regalo immenso. Continua a leggere »


Finalmente di nuova la messa

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Dopo 7 mesi senza poter celebrare con la gente, finalmente torniamo a celebrare la messa con la presenza dei fedeli. Le norme sanitarie ci impediscono di celebrare con molta gente, per quello abbiamo moltiplicato le messe sia il Sabato che la Domenica, sperando di poter raggiungere più gente possibile. Per fortuna in questi giorni da noi c’è un quarto sacerdote che ci sta dando una mano.

Oltre alle messe della nostra parrocchia, però, stiamo celebrando le messe della parrocchia del Remate che temporaneamente è senza parroco perchè è dovuto tornare negli Stati Uniti per questioni personali.

Questa Domenica ho celebrato in tre villaggi della Parrocchia del Remate ed in ognuna prima e anche dopo sono stato a confessare. La gente non vedeva l’ora di potersi confessare. Ho passato varie a confessare. Credo sia stao un bel modo di celebrare la domenica mondiale per le missioni… vivendola da missionario. Continua a leggere »


Solidarietà in tempo di Corona Virus

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L’attuale crisi economica trasforma tutte le nostre priorità. Ora più che mai dobbiamo spendere i soldi per ciò che vale davvero la pena. Tutti speriamo che questa situazione temporanea cambi il più presto possibile.

È in questi momenti che la solidarietà ha molto più valore. Ora si evidenzia davvero la nostra generosità verso i più bisognosi, i più vulnerabili. In tempo di bonanza economica, quando il dono non suppone nessuna rinuncia, chiunque può essere solidale, ma l’impegno autentico, la vera solidarietà, si dimostra quando le cose non vanno così bene e, nonostante tutto, continuiamo a cercare di aiutare chi ne ha bisogno. La solidarietà è giustizia nei confronti di chi è comunque meno fortunato. In questi momenti in cui il rischio di chiuderci nel nostro egoismo è molto più forte informare e ricordare della situazione dei paesi più poveri del mondo è doveroso.

La solidarietà è molto importante, soprattutto in questi momenti difficili che stiamo attraversando tutti, perciò la cosa più importante è ringraziare tutte le persone che stanno lottando per migliorare questo stato e trovare quel raggio di luce in tanta oscurità.

Ognuno può essere solidare a suo modo. Noi in missione oltre alle attività che abbiamo elencato nella mail precedente cerchiamo di stare “vicini” alla gente. La chiesa è aperta tutti i giorni per chi vuole pregare. Siamo disponibili la mattina per le confessioni. Erano anni che non confessavo in un confessionale con la grata, e la tendina… Oltre chiaramente alla mascherina.

Voglio anche condividere una attività che abbiamo fatto Domenica 19 di Aprile. Una esperienza davvero forte emozionalmente e spiritualmente. Continua a leggere »


La situazione nella nostra parroquia

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La situazione è abbastanza complicata in questo momento ma confidiamo in Dio anche perchè ci sono segnali di speranza.
Guatemala per fortuna sta controllando il Corona-virus. I casi riportati sono pochi confrontati con altre situazioni ed altre regioni (Panama 4 mila, Mexico circa 7 mila, Costa Rica più di 600). Per ora sono 235.
Il presidente della Repubblica è un medico… e forse questa volta il Signore si è ricordato di questa porzione del mondo… per cui ha preso immediatamente misure molto drastiche per evitare la propagazione. Lo considero un gesto di provvidenza del Signore. Tra l’altro anche il nostro sindaco è medico… coincidenze io non credo.
Coprifuoco dalle 4 dal pomeriggio alle 4 del mattino. Chiusura delle frontiere. Chiusura del trasporto. Durante la settimana santa che è un periodo di vacanze e dove la gente va in spiaggia ha proibito i viaggi. Chiusura delle scuole, dei centri commerciali. Proibite le attività ludiche, ricreative, religiose e culturali. Non possiamo fare nessuna riunione con la gente per cui tutte le nostre attività sono temporaneamente sospese. Ha costruito 5 nuovi ospedali per trattare solo i malati del covid perché non si mischiassero con la gente negli altri ospedali. Considerando che ancora non c’erano casi accertati quando si sono iniziate a prendere queste misure è stato molto preventivo nelle misure.

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Pasqua 2020: La pasqua che ci ricorderemo per sempre tutti

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Una Pasqua segnata dal silenzio, dalla paura, dall’isolamento.

IL Covid19 è arrivato già in Guatemala ed ora aspettiamo di vedere che danni potrà fare in un paese in cui il distanziamento sociale è una pura utopia, in cui la sanità è completamento inesistente e le condizioni di vita della maggior parte della gente sono inumane. Dove però la fede è forte. Le nostre attività sono relegate alle dirette di FB… in una di queste alla domanda innocente di Don Luis, come si sentisse in questi giorni senza la possibilità di andare in Chiesa. Una ragazza si è messa a piangere… dicendo singhiozzando: “Mi manca la messa, mi mancano le riunioni, mi manca la formazione… mi mancano tutte queste cose che sono parte essenziale della mia vita”.

Una Pasqua in cui si mette in evidenzia la croce del Signore. Per il messaggio di questa Pasqua prendo spunto da una omelia di un frate domenicano, che parlava della Croce.

La Croce che occupa il centro della scena in questi giorni così duri per il mondo. La Croce ha la virtù di sintetizzare la intera vita di Gesù e di aprirci al mistero della fede.

La Croce può essere vista da diverse ottiche, ve ne propongo due: dalla prospettiva del progetto di Dio che Gesù incarna o dalla prospettiva di coloro che lo crocifiggono. Continua a leggere »


Il corona virus arriva anche in Guatemala

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Prima o poi sarebbe arrivato anche da noi, purtroppo come c’era da aspettarselo da noi ha le solite tinte tragicomiche di uno stato in balia della disorganizzazione.

Venerdì il presidente parla a reti unificate avvisando che il corona-virus è entrato in Guatemala, che vi è il primo caso individuato, ma che non dobbiamo preoccuparci perchè un Guatemalteco proveniente dall’Italia e che era sceso dall’areo, ma erano scattati i controlli di routine e sono riusciti ad isolarlo prima che potesse contaggiare altre persone.

Fin qui mi direte che efficienza, manco fossimo in Germania. Il problema che ieri (Sabato) il presidente parla nuovamente a reti unificate avvisando che gli è scappato una delle persone che erano sull’aereo e che questo è potenzialmente un portatore del virus e che potrebbe contaggiare tutta la popolazione. Ora vorrei fare una domanda, secondo voi come si può perdere una persona che scende da un aereo? Non so a metà del volo ha detto al pilota, io scendo alla prossima fermata?!?! Per cui i famigerati controlli non sono scattati e ora il rischio che la pandemia si diffonda anche qui è reale.

Risultato scuole e università chiuse. Proibito celebrare messe, e qualsiasi riunione sopra le 100 persone.

Stiamo vicini alla gente. Nei villaggi andiamo a celebrare la messa. Ci siamo riuniti e abbiamo pensato che la messa fosse l’unico luogo in cui la gente si riunisce e dove la gente può essere informata su come fronteggiare l’emergenza. Continua a leggere »


Buon Natale 2020

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Mi rifaccio vivo dopo una lunga assenza… almeno per augurarvi un Buon Natale.

“Beati quelli che piangono perché saranno consolati”

Questa strana beatitudine che ricorda che solo le persone che sono capaci di commuoversi e di soffrire per il dolore altrui potranno entrare nel Regno dei Cieli

Un immagine particolare per augurare Buon natale, vero? beh non per me in questo momento. Sapete che cosa mi fa pensare quest’anno il Natale… il volto dei tanti bambini che quest’anno abbiamo aiutato con il progetto casa. Abbiamo costruito 22 abitazioni per famiglie povere che vivono in condizioni inumane. A lato potete vedere un esempio di come vive la gente.

Natale è la “favola” di Gesù che non trova una caso, che non trova nulla di più degno che una stalla dove nascerà accompagnato dal calore di alcuni animali.

La nostra società trasforma la povertà in una bella favola, proprio come il Natale… si perchè la raccontiamo come una favola per stemperarne i toni devastanti, la ingiustizia dilagante. “Tanto non tocca a me” per cui non è un mio problema.

Vi posso assicurare che vedere le lacrime della gente a cui si consegnava la casa al vederla terminata, non hanno prezzo, ma vi posso assicurare che mi ha fatto ancora più impressione vedere piangere i benefattori che erano venuti dagli stati uniti a consegnare le case alla gente. La gente non ha idea di cosa sia la povertà fin quando non la tocca con mano, fin quando non la vede con i propri occhi altrimenti resta una bella favola…

Decisi di non buttare giù le baracche in cui vivevano perché quelli che venivano dagli Stati Uniti vedessero che cosa significa povertà, perché non abbiamo idea di cosa sia vivere senza una dignità… una casa è un cambio di vita, significa che non sei più un animale sei una persona… Gesù, il nostro Signore, non ebbe una casa dove nascere, non fu trattato come persona, ma alla stregua di un animale. Una nascita, a memoria di tutta l’umanità e dei cristiani, perché non possano più chiudere gli occhi di fronte alle ingiustizie del mondo e al permettere che buona parte dell’umanità viva senza dignità.

Quest’anno costruiremo altre 20 almeno finanziate dagli amici del Padre Fernando Echeverri e una dagli amici di Misiones Salesianas di Madrid, ma il numero potrebbe crescere… in realtà è già cresciuto… Non doveva costruire case da noi quest’anno , ma quando vide il nostro lavoro e le condizioni della gente promise dieci case che sono diventate già 20 (ma io confido che arriviamo a 23)… sarebbe un bel regalo per tanti.

Allora ma qual’è il mio augurio di buon Natale? Di avere una lacrima per Natale… una lacrima di solidarietà, che sgorghi dal profondo del cuore e che ci ricordi la sofferenza di tanta gente del mondo… solo così potremo festeggiare il Natale cristiano.

Buon Natale

Don Giampy


Vacanze in Italia 2019

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Per sapere dove celebrerò messa:

19 Maggio alle 18:30 messa a Cinecittà

2 Giugno alle 10:00 messa al Pio XI nella basilica di Maria Ausiliatrice

9 Giugno alle 10:00 messa al Divino Amore

16 Giugno Alle 9:30 messa al Borgo Ragazzi don Bosco

23 Giugno alle 9:30 messa a Provvidenza (sarà l’ultima messa che celebrerò a Provvidenza)

Spero di poter abbracciare tutte le persone che conosco

un saluto

Don Giampy


Buona Pasqua a tutti

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Quanto è bella la fede cristiana: la vittoria sul peccato e sulla morte. Anche oggi, crediamo e sappiamo che né il crimine, né la droga, né l’insicurezza, né la violenza avranno mai l’ultima parola nella storia. L’ultima parola è di Cristo risorto, che ha vinto il peccato e la morte.

Il Signore Gesù, non è un ricordo rimasto paralizzato nella storia e nella memoria di alcuni; È uscito vittorioso dalla sua tomba; È uscito dal luogo della morte, del pianto, della sofferenza e della tristezza, in modo da spezzare i legami che ci annullano, paralizzandoci e non permettendoci di trovare risposte alle nostre ferite, lacrime e rotture che, a volte, ci obbligano a realizzare la realtà del vita.

Coltiviamo i segni visibili del risorto nella nostra vita: lo spirito; il perdono dei nemici; solidarietà per coloro che hanno perso tutto e coloro che vivono nelle periferie delle nostre città; l’abitudine a un lavoro dignitoso, con il sudore della fronte; il risveglio della speranza in coloro che sono stati privati ​​della loro libertà e dei sogni di una vita onesta e laboriosa; restituire rispetto e serenità a case dove predomina la violenza, in modo che la vita e la dignità umana siano difese in ogni momento … cioè, affinché la fiamma della speranza nei nostri cuori non si estingua mai. Continua a leggere »


Attività marzo 2019 – quarta parte

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L’ultima parte delle nostre attività.

Adorazione Eucaristica di 24 ore.

24 ore con Gesù ininterrotte.

Festa di San Benito, nella antica cappellina della Ermita

L’ermita è la prima chiesa fondata in San Benito. Era una piccola cappellina dove la gente si riuniva per celebrare la propria fede, per cui la gente è molto legato a questo luogo, come se fosse un piccolo santuario. Continua a leggere »


Attività marzo 2019 – terza parte

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Oratori 

Come già sapete sono già quattro gli oratori funzionanti nella nostra parrocchia: Vista Hermosa e Cobanerita.

Quest’anno il villaggio di Belen vedendo l’esperienza della Cobanerita ha pensato di aprire un oratorio a cui partecipano già venti bambini. Il centro Giovanile sta iniziando le sue attività: Già hanno un piccolo campionato, celebriamo la messa una volta al mese e la gente sta celebrando il via crucis durante la quaresima.

Vista Hermosa Continua a leggere »



Attività marzo 2019 – prima parte

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Si avvicina il mio rientro in Italia, e tra preparativi, attività varie della parrocchia non avevo avuto il tempo di mandare il resoconto delle nostre attività… anche se con un po’ di ritardo… Un poco di attività della nostra parrocchia

Campionato nel nuovo oratorio del Centro Giovanile

Festa patronale di San Benito Continua a leggere »





orgoglioso della scelta che ho fatto

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Ci sono momenti che il Signore tocca il tuo cuore e ti fa ringraziare per la vocazione che ti ha dato.

Come sapete da una mia mail precedente, la nostra parrocchia ha accolto 12 famiglie di contadini sfrattati dal villaggio di “Pollo Solo”. Un villaggio che si trova in un’area protetta: La riserva della biosfera Maya.

In questa riserva naturale ci sono zone dove chi ha costruito prima di un certo anno puó continuare a vivere, mentre ci sono zone dove non si può e chi aveva costruito la casa deve essere liberare il terreno. Il problema sta che mentre il governo trova un posto dove mettere queste famiglie passano anni e questi persone devono vivere in situazione di indigenza, scordati da tutto e da tutti.

Per fortuna che la Chiesa cattolica si mette a servizio di queste persone. Il vescovo ha interceduto con le autorità perchè lo sfratto non fosse violento. Si perchè in questi casi, quello che fa il governo è arrivare con l’esercito in assetto da guerra e obbligare a tutti ad andarsene immediatamente. Questa gente ha perfino lasciato i campi coltivati ed il raccolto che son fosse stato ancora per il vescovo sarebbero andati perduti che ha fatto in modo che potessero raccogliere quello che avevano seminato. Continua a leggere »


Un Natale alternativo

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Si sa che il Natale è la più tipica delle feste italiane, forse anche più sentita della stessa Pasqua. Le famiglie si riuniscono, cucinano tantissime cose, mangiano insieme, giocano e si scambiano i regali e gli auguri.
I bambini aspettano la mattina di Natale per vedere se sotto l’albero troveranno quello che loro hanno scritto nelle letterine. Qualcuno ha l’abitudine di ospitare un povero per il pranzo di Natale. Tante le tradizioni, ma non c’è solo questo Natale. Vi voglio raccontare l’esperienza di questi giorni di un Natale diverso.

In questi giorni ho la fortuna di avere con me, Roberto Ceriotti, un dentista brasiliano, che ha pensato di venire a passare le feste di Natale, nella missione di Petèn per svolgere un servizio di volontariato professionale per tanta gente che non si può pagare le cure dentistiche e non contento ha pensato di portarsi mamma e sorella per aiutarlo. Questo è il suo secondo anno che festeggia la nascita di Gesù Cristo tra i poveri di Petèn occupandosi di tanta gente che un dentista no sa nemmeno cosa sia.

Questa è la famosa santità della porta accanto. La santità che rende felici. La santità che cambia il mondo. La santità di cui tutti noi abbiamo bisogno per non chiuderci nei piccoli problemi quotidiani. Continua a leggere »


Ricevendo un regalo di Natale inaspettato

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In questi giorni sono stato molto preoccupato. Il fatto di rimanere l’anno prossimo solo con il padre Michele, che nonostante i suoi 75 anni suonati dimostra ogni giorno di lavorare per tre e di avere un cuore profondamente missionario, mi ha reso molto agitato. Il fatto di dover ridurre tutte le attività della parrocchia non mi ha lasciato dormire tranquillo. Troppe cose da fare e siamo decisamente pochi per portarle avanti.

A quanto pare, però, il Signore quest’anno ha voluto ricordarmi qual’è il vero senso del Natale: Lasciarsi stupire dall’opera del Signore, padrone della storia e del nostro destino. Io che cerco di tenere sempre tutto sotto controllo e che nonostante creda tanto nella Provvidenza di Dio e che nonostante abbia avuto continuamente segni evidenti della sua presenza nella mia vita, finisco sempre per correre il rischio di chiudermi nei miei progetti così mentre che con il padre Michele discutevamo su come portare avanti i vari fronti pastorali della parrocchia in quali concentrarci e in quali doverci ritirare per il semplice fatto che siamo uno in meno, il Signore ha pensato di farmi un regalo di Natale davvero inaspettato e ricordarmi che lui viene al mondo per capovolgere le nostre strategie e le nostre convinzioni. Continua a leggere »



Attività del mese di ottobre 2018 – seconda parte

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continua il racconto

Beatificazione dei martiri Guatemaltechi

Guatemala ha i suoi martiri. La chiesa che ha sempre difeso i poveri e gli umili per questo viene spesso aggredita, attaccata e combattutta. Molti sono i morti in questi anni, sacerdoti, religiosi e laici che hanno dato la vita per essere fedeli al Vangelo di Cristo. La nostra parrocchia sempre presente a questi eventi ecclesiali. Continua a leggere »


Attività del mese di ottobre 2018 – prima parte

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un piccolo resoconto di quello che è successo in questo mese nella parrocchia

Donazione all’ospedale

Abbiamo fatto un piccolo gesto di solidarietà all’ospedale pubblico: gli abbiamo donato materiale che ci avevano regalato e che a noi non avremmo poruto usare. La donazione è stata fatta di nascosto, perchè non volevo pubblicità, ma non è passata inosservata tanto che un giornalista l’ha pubblicata nel suo facebook. Che bello vedere come giornalisti che non sono cattolici parlino bene di noi. La cosa più bella è vedere quanta gente ha commentato il post, ringraziando la Chiesa cattolica per il suo servizio. Piccoli gesti di condivisione che fanno bene all’anima e che fanno vedere che la Chiesa vive quello che predica! Continua a leggere »



Attività del mese di settembre – prima parte

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Continuano le nostre attività a sostegno della parrocchia di San Benito:

In questo mese ho avuto la fortuna di avere l’aiuto di mio padre e di mia madre in Petèn, come sempre hanno collaborato a varie delle nostre attività, aiutandomi e non poco. Un grazie speciale a loro dai quali ho ereditato lo spirito salesiano e missionario e non solo. Sono sempre un esempio di come si può avere sempre un cuore grande e capace di accogliere i più bisognosi.

Attività nella discarica pubblica di San Benito Continua a leggere »


Una casa per chi ne ha bisogno

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Abbiamo iniziato un nuovo altro grande progetto: Costruiamo case per la gente povera di San Benito.

Le condizioni in cui vive molta gente sono tremende, c’è gente che vive in case fatte di lamiera pura e in una zona dova la temperatura media è sopra i trenta gradi tutto l’anno, si trasformano in forni crematori. Per non parlare di coloro che neanche possono permettersi di avere una casa di lamiera e vivono con una casa fatta da quattro pali di legno e una copertura fatta con il telo di Nylon negro che è ancora peggiore delle lamiere. Pensare che bambini vivano in queste condizioni a volte mi fa inorridire.

Grazie a Fundepaz una ONG di un sacerdote colombiano, il padre Fernando Echeverria, che vive negli Stati Uniti abbiamo iniziato a costruire le prime due abitazioni per famiglie povere del territorio. Continua a leggere »


Attività del mese di Agosto 2018

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Questo mese incontrerete meno attività del solito, semplicemente perchè questo mese sono stato assorbito dall’incarico che ho di animatore ispettoriale del volontariato missionario.

Sto visitando le case salesiane per sondare la disponibilità ad accogliere giovani volontari e soprattutto sto visitando i giovani dei vari MGS nazionali per vedere quanti giovani sentono il desiderio di fare un’esperienza missionaria. Per ora sono più che entusiasta della risposta dei ragazzi.

ecco le nostre attività:

Incontro Nazionale animatori di oratorio

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Riflessioni a partire del giovane ricco sui miei giovani poveri

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Una volta ci si faceva questa domanda: Essere o avere? Oggi la domanda e’ diversa: Avere e dare o avere e tenere? Se vince il “tenere”, è perchè abbiamo chiuso il nostro cuore, perché per dare occorre sentire. Il vangelo dice, beati i poveri in spirito perchè di essi è il Regno dei cieli, non i poveri, ma i poveri in spirito. Ci sono poveri con la mentalità di ricchi. Molte volte, il desiderio di ricchezza crea in loro una grande dipendenza e rende il povero schiavo del consumismo, poiché ricerca la ricchezza dappertutto. Grazie a Dio ci sono poveri che si lasciano permeare dai valori del Vangelo e in una forma che è santità.

Gesù amò e chiamò a uomini ricchi, senza esigere di abbandonare le loro responsabilità. La ricchezza in se stessa non è male, può esserlo l’origine, se fu acquisita ingiustamente (penso ai tanti narcotrafficanti della zona), o la sua destinazione, se si utilizza egoisticamente senza prendere in considerazione i più svantaggiati, chiudendo il proprio cuore alle esigenze dei fratelli.

Beati gli aflitti dice il Vangelo, cioè beati quelli che sanno piangere con le persone che soffrono, che condividono i dolori di tante persone. Vivendo e lottando tutti i giorni contro la miseria e il degrado, mi sento di dire, che la povertà economica è quella più tremenda, è quella a cui dedicare le nostre energie per estirparla. La povertà non è mai solo economica, con essa vanno di pari passo tutte le altre povertà: sociale, culturale, morale, affettiva e, non per ultima, quella spirituale.  Continua a leggere »




Marian Volontaria per la seconda volta

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Per me è stata una nuova sfida, tornare per la seconda volta nel Petén-Guatemala, in particolare nella presenza salesiana di San Benito a Flores. Incontrare di nuovo e abbracciare così tante persone con cui ho condiviso esperienze la scorsa estate, è stata una grande gioia, sentirmi nuovamente accolta da queste persone semplici e umili.

Ascoltare, accompagnare e prendersi cura sono state le parole chiave di questa esperienza; prendendo come riferimento la Strenna di quest’anno del Rettor Maggiore, “Coltiviamo l’arte di ascoltare e accompagnare” e fornire assistenza come parte essenziale della mia professione infermieristica. Ho cercato di avvicinarmi a questa città, conoscerla e comprenderla meglio, con rispetto, cercando di essere al suo fianco.

Ho incontrato bambini, giovani, adulti e anziani che sono accoglienti, affettuosi, grati e anche in molte occasioni abituati a vivere in situazioni precarie di alloggio, igiene, salute, istruzione; e questo mi ferisce, perché la disuguaglianza che viviamo in questo nostro mondo “globalizzato” è ingiusta. Continua a leggere »


Ana, volontaria spagnola

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Come ogni anno, volontari passano nella nostra opera e lasciano un ricordo indelebile. Quest’anno sono state due spagnole Ana y Marian. 

Vi riporto la testimonianza di Ana, mentre mi accingo a iniziare a tradurre quella di Marian:

TESTIMONIANZA DI ANA

Una volta tornata a casa, a poco a poco il Guatemala sta diventando più distante …

Come vedi questo mese di luglio dalla Spagna? O meglio, come lo vedo?

In primo luogo, c’è una vita dura in Petén, quel calore soffocante che toglie il desiderio di lavorare e fare le cose, un po ‘paralizzante; le “zanzare”, che esistono in molti altri luoghi ma hanno la peculiarità di trasmettere malattie importanti e la forza di prendere molte precauzioni; maniche lunghe, pantaloni lunghi, calze, scarpe chiuse, repellenti, zanzariere, ecc. e tutto questo diventa una piccola punizione per vivere la vita. Certo, non puoi prendere così tanta cautela, ma poi il rischio di ammalarsi aumenta. E la salute ha il suo valore.

Poi c’è l’insicurezza, l’inconveniente del camminare (a parte il fatto che non ci sono marciapiedi ed è ancora più insicuro camminare tra moto, auto, ecc.). Continua a leggere »



Notizie di Giugno 2018 – prima parte

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La prima parte delle nostre attività del mese di giugno. Mi scuso per non essermi fatto vivo prima, ma una tremenda tonsillite mi ha costretto a letto.

Ritiro della famiglia salesiana

Iniziamo a riunirci come famiglia salesiana e a vivere momenti insieme. I gruppi della famiglia salesiana presenti sono già ben cinque.

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Clinica Zatti, un servizio vicino alla gente

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La nostra piccola clinica (dispensario medico), perchè definirla clinica mi sembra davvero esagerato, è veramente un punto di speranza per molta gente.

In san Benito vi è l’unico ospedale di tutta la regione del Petèn che con i due centri di salute devono coprire una regione grande due volte e mezzo il Lazio con una popolazione di quasi un milione di abitanti. Posti letti dell’ospedale 48 e altri 24 nel reparto maternità. Una situazione che chiaramente fa preferire alla gente morire in casa propria piuttosto che curarsi nell’ospedale.

A peggiorare la situazione vi è la poca preparazione dei medici e a volte la poca voglia di aiutare la gente. L’ultimo caso che mi ha fatto davvero arrabbiare è stato di una signora che è venuta nella nostra clinica per farsi medicare una infezione alla gamba causata da un incidente in motocicletta. La donna soffriva di diabete per cui la gamba si era infettata gravemente. Il medico dell’ospedale le ha detto che sarebbe dovuta tornare il mese seguente per amputargli la gamba. La donna è venuta da noi, e si è fatta medicare (tutti i giorni la nostra promotrice di salute, le ha pulito la ferita, l’ha medicata) e ora cammina perfettamente. Vi racconto questo per farvi capire come dobbiamo lavorare. Sono vari i casi, di gente che prima va all’ospedale o poi viene da noi per farsi medicare, perché nell’ospedale o non l’hanno curato o lo hanno fatto male. Continua a leggere »


Notizie di Aprile

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Anche se distanti e lontani, vi porto sempre nel cuore e nelle mie preghiere… Un po’ di notizie per farvi sentire più vicini alla nostra opera

Pellegrinaggio alla cattedrale con i bambini della prima comunione

Una giornata di pellegrinazione che termina con la messa presediuta dal vescovo con i bambini della prima comunione delle tre parrocchie della zona centrale

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Notizie di Marzo – Seconda parte

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Continuando…

24 Ore di adorazione continua

sfidando la paura e il rischio che ci succeda qualcosa di grave pur di rimanere con la chiesa aperta tutta la notte…

Mensa per bambini

Con l’aiuto del collegio Suizo-Americano di Città del Guatemala, che ogni anno ci dona viveri in abbondanza per le nostre mense per bambini

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Notizie di Marzo – Prima parte

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Un assaggio delle attività del mese scorso:

Prima di tutto una notizia un po’ triste… in questi giorni il tirocinante ha deciso di ritornare a casa e di non proseguire la sua esperienza come salesiano. Questa significa, tanto lavoro in più e soprattutto non poter realizzare i nuovi progetti che stavano in cantiere. Sono stati alcuni giorni difficili, ci sono successi un po’ di problemi, hanno rubato in una cappellina tirando a terra le ostie e vari piccoli incidenti… parlando con gli altri due sacerdoti, ci siamo detti, tutte queste cose tutte insieme non sono normali, sembra che ci sia lo zampino di qualcuno che ci voglia male… effettivamente credo che l’inquilino del piano di sotto (chiamiamolo così… demonio mi mette sempre un po’ di brividi… deve stare davvero arrabbiato per le tante cose che abbiamo realizzato in questi anni e delle vocazioni sacerdotali che Dio ha suscitato nella nostra comunità parrocchiale), Beh io credo che continuerà almeno per un po’ a rodersi il fegato perchè certo ci siamo detti i tre sacerdoti… non possiamo dargliela certo vinta…

Migliorando la clinica medica 

Intanto è già arrivata la nuova medica, presto altre nuove attrezzature, un elettrocardiogramma e la macchina per farme le analisi mediche, un microscopio e vedremo anche di iniziare a costruire una piccola sala nuova… l’inizio della nuova costruzione della clinica.

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Auguri di Buona Pasqua – Passeggiando per le vie di Emmaus

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Nel Vangelo di Luca si narra la scena in cui due discepoli dopo la morte di Gesù se ne tornano, disperati, da Gerusalemme al loro paesino, Emmaus, con il cuore pesante dopo essersi illusi che Cristo fosse veramente il Salvatore. La morte ha spazzato via tutto: l’ennesimo fuoco fatuo. Ora rimane solo il tempo della tristezza e il ritorno al grigiore di prima.

Sono terribilmente infelice. Se credi che una preghiera possa essere efficace (non scherzo) prega per me e vigorosamente”. Così scriveva Charles Baudelaire a sua madre il 18 ottobre del 1860, dall’inferno spirituale da cui cercò di uscire negli ultimi anni della sua vita. Ogni uomo ha la sua notte. Ed è proprio in quella notte che trova Dio, perché la notte lo lascia nudo e senza risorse di fronte all’insufficienza di tutto e di se stesso. Solo dalla ferita inguaribile della propria radicale solitudine e insufficienza può emergere l’unica preghiera vera, perché è la vita stessa a farsi supplica: voglio essere da te salvato, perché io da solo, ora che mi conosco, non ce la posso fare.

Quante volte ci siamo sentiti come i discepoli di Emmaus? Quante volte le nostre speranze, i nostri sogni si sono trasformati in illusioni?  Continua a leggere »


Notizie di gennaio e febbraio – Terza parte

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Dalle tante attività di cui ho messo le foto… potrete capire facilmente perchè non mi sono fatto sentire per un po’

Riunione dei direttori salesiani in Salvador

Premio canti di Natale salesiano della ispettoria

e niente… e pure questa volta ci siamo portati a casa il primo posto!!!

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Notizie Gennaio e Febbraio – seconda parte

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continua il raccont

Messa di inizio dell’anno e invio di tutti i servitori della parrocchia

Con la tradizionale raccolta di cibo per ripartirlo alla gente povera della nostra parrocchia

 

Pastorale della donna

Corso di cucina con una chef direttamente dall’Italia

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Notizie di Gennaio e Febbraio – Prima Parte

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Le nostre tante attività…

Dentista

Direttamente dal Brasile… un amico con un cuore grande e generoso si è prestato per dare cure mediche dentistiche a tutta la gente della parrocchia. Ha fatto davvero alcuni miracoli, nel vero senso della parola, gente che piangeva di felicità uscendo dalla sala. “Finalmente non ho vergogna di sorridere” ha detto una delle persone.

Orari massacranti… iniziava alle 8 della mattina e terminava alle 2 della notte con una piccola pausa per pranzare di dieci minuti alle tre di pomeriggio. Visitati più di 180 pazienti in una settimana…

Ringraziare Roberto Cerriotti non sarebbe mai sufficiente…è una persona unica, unica come il fratello e amico mio con cui è venuto… Grazie Yan e Roberto per tutto il bene che avete fatto!!!

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Felice 2018 dalla missione del Petén!!!

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Vi auguro un felice anno nuovo, che sia pieno d’Amore e di Pace! Possa questo nuovo anno presentare molte opportunità sulla tua strada, farti esplorare ogni gioia, trasformare i tuoi sogni in realtà e tutti i tuoi sforzi in grandi risultati. Buon 2018 di cuore!

Cliccare sulla foto per vedere il video delle nostre attivitá del 2017

un abbraccio

Don Giampierpo

 


Buon Natale dal Petèn

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Quest’anno i ragazzi dell’oratorio hanno deciso di preparare il presepe riproducendo l’isola di Flores, la capitale della nostra regione, ponendo Gesù e Maria nella cattedrale.

Il significato è molto chiaro, Cristo nasce qui e ora e lo dobbiamo accogliere non in quella gelida mangiatoia che è a volte il nostro cuore, ma in un cuore pieno d’amore e di umiltà, in un cuore così puro, così immacolato, così caldo di amore l’uno per l’altro…

Festeggiamo il Natale ogni volta che sorridiamo a un fratello e gli tendiamo la mano; ogni volta che perdoniamo un nemico, ogni volta che rimaniamo in silenzio per ascoltare un altro; ogni volta che volgiamo la schiena ai principi per dare spazio alle persone; ogni volta che speriamo con quelli che soffrono; ogni volta che conosciamo con umiltà i nostri limiti e debolezze; ogni volta che il nostro silenzio si fa preghiera; ogni volta con concediamo al nostro avversario tolleranza. Quando davanti a un sofferente, impariamo a commuoverci, di una commozione che non è sentimento, ma è stimolo al servizio; ogni volta che piangiamo con chi piange ogni volta che scegliamo il perdono perché il rancore genera solo vendetta. Continua a leggere »


Preparando il Natale con tante attività

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Penso che il miglior modo per augurarvi un buon Natale è quello di ringraziarvi raccontandovi quello che facciamo in questa porzione del mondo per rendere presente il regno di Dio tra la gente del Petèn

8 Diciembre

Festeggiamo la festa dell’immacolata e dell’inizio dell’oratorio con l’ormai tradizionale pomeriggio di festa per i bambini poveri della parrocchia. L’attività consiste nell’andare nei quartieri poveri della parrocchia a raccogliere i bambini passare un pomeriggio di giochi e alla fine regalargli la merenda e un giocattolo per il Natale. Quest’anno abbiamo toccato la quota di più di 500 bambini

Ritiro don Bosco Continua a leggere »



Granada Acosta, testimonianza

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Granada viene come volontaria per la clinica, ha già avuto altre esperienze di volontariato, con altre ONG, è stata in altri paesi dell’america latina.

La sua esperienza:

L’esperienza in San Benito è stata la migliore esperienza di volontariato in vita mia. Il progetto della clinica, mi sembra meraviglioso, poiché consente di aiutare e curare persone con poche o nulle risorse, fornendo assistenza medica, che come dicevano i pazienti , non aveva niente a che fare con quella ricevuto in ospedale, dove non erano curati , ascoltati ne ben trattati.

Nella clinica parrocchiale, Yessi e Mirian, trattano con grande professionalità e affetto i pazienti, indipendentemente da come andavano vestiti e abbiamo cercato di fare lo stesso con il loro sostegno e un grande sorriso.

Mi è piaciuto molto, che tutto non era gratuito, perché in questo modo apprezzi più l’attenzione ricevuta ei trattamenti li rendono meglio, dal momento che li pagano. Comunque il giorno in cui siamo andati alla discarica non mi è sembrato per niente utile, non perché non abbiano bisogno di un medico, al contrario, ma penso che le condizioni igieniche siano talmente pessime da non servire l’assistenza medica, sarebbe molto meglio andare lì un giorno alla settimana o ogni quindici giorni, le persone che hanno bisogno di assistenza medica sono state visitate nel deposito di rifiuti e sono state pulite e riportate a condizioni ottimali, sanitarie. Continua a leggere »


Attività di agosto e settembre 2017

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Ritiro Vocazionale 

La prima attività di cui vi voglio raccontare è il ritiro vocazionale dei giovani di Guatemala. Questa volta è toccato a noi organizzarlo. Sono venuti 14 ragazzi dalla capitale. Della nostra parrocchia hanno partecipato e collaborato 11 giovani. Due di loro quest’anno andranno a cominciare l’esperienza dell’aspirantato. Hanno fatto esperienza nei nostri gruppi giovanili e ora hanno deciso di offrire tutta la loro vita al Signore. Ci sono tre ragazze che stanno cominciando il cammino come volontaria di don Bosco, un ragazzo che vuole farsi capuccino. ci sono vari che entreranno l’anno prossimo nel nuovo gruppo vocazionale… un miracolo della terra di Petèn. Una terra che non ha dato molte vocazioni alla Diocesi. Non si sono sacerdoti diocesani peteneri in questo momento nella Diocesi, e i seminaristi si contano sulla punta delle dita… al contrario già sono 6 i giovani peteneri in formazione tra i salesiani (1 tirocinante, 1 filosofo, 1 novizio, 2 prenovizi e 1 aspirante ai quali si andranno ad aggiungere i due ragazzi che hanno completato il loro percorso di ricerca). Numeri, che non ha nessuna casa nella ispettoria in questo momento. Don Bosco davvero voleva che aprissimo una presenza in Petèn e chissà forse non solo una…

Concorso centroamericano di canti a Don Bosco

una manifestazione canora cantando canti a don Bosco… che dire di più… a solo che abbiamo vinto il primo e il terzo premio Continua a leggere »


Passare da un mondo pieno di comfort, insoddisfazione e lamentele alla missione in Petèn

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Nella O.N.G. (missiones salesianas) Mi hanno chiesto in quale paese volessi andare, ma a me non importava il luogo, mi bastava partire. Mi dissero Bolivia, poi Perù e finalmente la mia vera destinazione: Guatemala. DI Peten, Flores e San Benito non avevo mai sentito parlare, ma fin dal primo momento li ho sentiti parte di me.

Motivi per il volontariato? Piuttosto un desiderio: volevo andare nell’Alto Orinoco quando avevo 17 anni, ma non fu possibile e poi … sono arrivati molti poi…

Il mio bisogno? Aiutare gli altri, darmi agli altri per evitare la sofferenza e essere felice, avere pace e a sua volta far felici gli altri.

Ora, questa esigenza accumulata è stata quasi soddisfatta. Sono venuta a fare quello che mi avrebbero detto e a farlo con tutto il mio amore.

Ma quello che ero venuta a dare, si è stato trasformato in un ricevere molti doni ogni giorno, e me li porto con me tutti: le migliaia di baci, abbracci e sorrisi caldi, specialmente di quelle persone che, nonostante vivano nelle periferie in case insane e scure, con fumo, senza camini, senza acqua, senza fogne, fatte con tetti di lamiera o con tavole di legno. Continua a leggere »


Le nostre ultime peripezie

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Alcune foto per ricordare le nostre attività di questo mese…

PASTORALE GIOVANILE

Campo Bosco Nazionale

i nostri ragazzi hanno partecipato al campo Bosco Nazionale nella missione di Carchá. Un’esperienza davvero arricchente. Formazione, giochi, momenti di preghiera alla scuola del santo della Gioventù

Festa di don Bosco

Quest’anno la festa e la novena l’anno organizzata completamente i ragazzi senza nessun aiuto… i semi iniziano a dare i loro frutti…

iniziata con la tradizionale cantata a don Bosco alle 5 della mattina Continua a leggere »


Caterina Pellanda e la visita alla cobanerita

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Ogni paese del mondo ha il proprio patrono, qui a San Benito San Domingo de Guzman protegge il villaggio di Cobanerita. In questo villaggio vive una popolazione indigena discendente dai Maya.

Una popolazione dai colori vivaci e dai sorrisi veri.

La festa di San Domingo é travolgente quanto i loro abitanti – sfilata, celebrazione e poi una grande festa assieme.

Vi sembrerà strano ma l´ospitalità qui in Peten è una cosa sacra. Si, proprio nel giorno della festa del patrono gli abitanti ti regalano il loro cibo. La carne rossa è una carne molto cara e non tutti se la possono permettere, offrire questo cibo è essenzialmente una dimostrazione di gratitudine a Dio.

Chi ha poco donerà sempre di più di chi ha molto.

Vivere la festa del Santo Patrono per noi è una giornata qualsiasi, qui no.

San Benito è anche questo.

 


Testimonianza di Marian Busto

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Sono venuta in Peten con grande entusiasmo, per cercare di vivere intensamente questa esperienza di volontariato in un paese come il Guatemala. Sono arrivata anche con le mie paure, anche se da quando ho preso la decisione di realizzare questa esperienza, mi sono trovata molto serena e ho sentito che Dio mi ha dato la forza.

Non avevo pensato che il mio destino, potrebbe essere questo paese, ma è stato dove mi hanno mandato, accettando con il desiderio di imparare tanto da questa esperienza.

Il mio arrivo a San Benito accompagnato da Tole e Maria (due volontari storici della missione) è stato piacevolmente sorprendente, ho sentito sin dall’inizio benvenuto dalla Comunità salesiana e dalla gente della parrocchia di San Benito. I diversi gruppi della Famiglia Salesiana ei gruppi di giovani ci hanno fatto sentire a casa nostra, grazie alla loro vicinanza, semplicità e affetto. Continua a leggere »


Comprendere, assimilare e capire… la testimonianza dei cugini Pellanda

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Comprendere, assimilare e capire. Ecco le tre parole chiave che i cugini Pellanda usano per incorniciare l’inizio di questo fantastico viaggio iniziato nel 2016 con Padre Giampiero. L’anno scorso abbiamo dato inizio al nostro annuale “bagno d’umilta’ “. Si, e’ proprio cosi. Per noi San Benito e’ diventato un atterraggio sicuro, certamente non comodo e facile.

Al nostro ritorno a casa, l’anno scorso, abbiamo avuto delle difficolta’ nell’affrontare la nostra vita quotidiana: le dinamiche occidentali alle volte ti fanno morire dentro. San Benito, al contrario, ti fa rinascere.

Quest’anno l’esperienza l’abbiamo voluta condividere con Stefano, un nostro caro amico. Crediamo sia giusto far conoscere a tutto il mondo gli occhi del popolo di San Benito e far sentire quanto sono belli gli abbracci che si ricevono.

La domanda che tutti ci hanno rivolto quando hanno saputo che ripartivamo per la stessa esperienza di volontariato è stata: “Di nuovo in Guatemala? Ma non puoi andare altrove?” La risposta era molto semplice: “ma tu sai cosa vuol dire essere abbracciati da un perfetto sconosciuto come se fosse il tuo più grande amico??” Ecco perché siamo ripartiti anche quest’anno. San Benito è migliorata dal 2017 ma c’è’ ancora molto da fare. Continua a leggere »


Attività al mio rientro dalle vacanze

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Ritornato dalle vacanze in Italia, la prima sera che arrivo in peten: Confessioni dei ragazzi della cresima, e la notte seguente dei genitori e dei padrini… per cui il mio adattamento al fuso orario è stato molto breve… Mi sono detto, beh si ritorna dopo le vacanze è ora di lavorare… per cui confessioni fino a notte inoltrata… senza sosta, ma felice di rimettermi a servizio… A seguire cresime di giovani e adulti, la pastorale vocazionale con il suo ritiro… insomma tante belle cose come al solito.

Ringrazio tutte le persone che mi sono state accanto durante le vacanze in Italia. Passano gli anni, però l’affetto e l’amicizia restano immutate.

Qui a seguire un pochino di notizie, dei mesi in cui sono stato assente e la pastorale giovanile mi ha sostituito più che egreggiamente e dei primi giorni in peten

Festa dell’ausiliatrice 

Con attività negli oratorio, il festival mariano preparato dai giovani e le celebrazioni liturgiche

Festa della famiglia nell’oratorio di Vista Hermosa

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Le ultime attivitá – prima parte

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Le attività dell’ultimo periodo…Siccome sono davvero tante perchè è un po’ che racconto le nostre peripezie… ho dovuto dividerle in due parti… Come sempre potete cliccare sulla foto per vedere l’intero album fotografico

Festa di San Benito

La festa del patrono con la processione di tutte le statue dei santi delle varie cappelline

e la messa finale

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Visita in Italia – calendario

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Per avere un po’ di idee di dove mi troverò durante le mie vacanze in Italia

14 maggio OPI – matrimonio di Danilo e Marina

21 Maggio: Pomeriggio messa al borgo

24-26 Maggio a Torino

28 Maggio Frascati – prima comunione

3 – 6 Giugno Madrid

8 – 10 Giugno Siena

13 – 16 Giugno (Veneto) il 13 a Verona

21 – 22 Giugno Gragnano

25 Giugno alle 10:00 messa per salutare tutti gli amici a Provvidenza

 

Quest’anno ho cercato di non riempire il calendario come sempre, per riposare un po’… però come sempre non ci sono riuscito molto… Don Bosco diceva che il salesiano si riposa cambiando lavoro e che ci riposeremo in paradiso…

Saluti

Don Giampiero


E se la Pasqua riguardasse un po’ tutti?

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Che Pasqua, cristiani o no, sia nel nostro DNA, ce lo dicono le espressioni che usiamo comunemente nel linguaggio quotidiano: “È una quaresima!”; “Finalmente! Alleluia!”, “Il tuo è un bacio di Giuda!”, “Che croce che sei!”, “Questo periodo è un calvario”, “Mettere in croce qualcuno”, “Contento come una pasqua”, “Di questo, se n’è lavato le mani”

Mentre il Natale evoca istintivamente l’immagine di chi si slancia con gioia nella vita, la Pasqua è collegata ad una rappresentazione della vita passata attraverso la sofferenza e la morte, una esistenza ridonata a chi l’aveva perduta. Perciò se il Natale suscita un po’ in tutte le latitudini, anche presso i non cristiani e i non credenti, un’atmosfera di letizia e quasi di spensieratezza e felicità, la Pasqua rimane un mistero più nascosto e difficile da comprendere.

Ma la nostra esistenza, al di là di una facile retorica, si gioca prevalentemente sul terreno dell’oscuro e del difficile della lotta quotidiana con le mille difficoltà che attanagliano i nostri giorni. Penso soprattutto in questo momento ai malati che affollano il fatiscente ospedale di San Benito, a coloro che vivono nel degrado della nostra discarica pubblica, ai tanti bambini e bambine che hanno subito violenze fisiche, psichiche e sessuali e che non sanno a chi comunicare la loro angoscia, alle donne della pastorale della promozione della donna, per cui ogni progresso è una conquista, alle centinaia di migranti che sono passati in questi mesi per il nostro ostello di accoglienza. Penso insomma a tutti coloro che vivono quotidianamente la debolezza e le fragilità umana che tocco con mano e penso alla moltitudine di gente afflitta (che rappresenta probabilmente la maggioranza degli uomini di questo mondo) cercando una speranza che il mondo non è in grado di dare. Continua a leggere »


Riflessioni quaresimali

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La quaresima è sempre un periodo particolare per la vita di un missionario… è sempre come periodo di forte riflessione personale.

Tutti gli anni iniziamo il cammino della quaeresima con il vangelo delle tentazioni e non è un caso… Qual è il nocciolo delle tre tentazioni che subisce Gesù? E’ la proposta di strumentalizzare Dio, di usarlo per i propri interessi, per la propria gloria e per il proprio successo. E dunque, in sostanza, di mettere se stessi al posto di Dio, rimuovendolo dalla propria esistenza e facendolo sembrare superfluo. Ognuno dovrebbe chiedersi allora: che posto ha Dio nella mia vita? E’ Lui il Signore o sono io? Superare la tentazione di sottomettere Dio a sé e ai propri interessi o di metterlo in un angolo e convertirsi al giusto ordine di priorità, dare a Dio il primo posto, è un cammino che ogni cristiano deve percorrere sempre di nuovo. “Convertirsi”, un invito che ascolteremo molte volte in Quaresima, significa seguire Gesù in modo che il suo Vangelo sia guida concreta della vita; significa lasciare che Dio ci trasformi, smettere di pensare che siamo noi gli unici costruttori della nostra esistenza; significa riconoscere che siamo creature, che dipendiamo da Dio, dal suo amore, e soltanto «perdendo» la nostra vita in Lui possiamo guadagnarla. Questo esige di operare le nostre scelte alla luce della Parola di Dio

La Quaresima è riscoprire il senso della povertà, non è altro che un invito all’essenzialità. Il grande errore della nostra società moderna nasce dall’aver sbagliato il rapporto con le cose. Disfarsi del tanto superfluo che soffoca le nostre vite, ridistribuire, non sprecare, seguire la regola infallibile del ‘poco e bello’, questo è il primo senso della Quaresima. Perché oggi abbiamo un immenso bisogno di fare spazio. La grande impresa è precisamente fare spazio a Dio. Essere poveri vuol dire liberarsi dalle cose per essere di Dio. Il mondo moderno sembra non conoscere la misericordia. È impietoso, ha prodotto la cultura dello scarto e imposto ampie aree di sacrificio, natura devastata e masse umane di reietti. Il mondo degli affari parla il linguaggio della guerra. Dove il povero non ha dignità… semplicemente non esiste. Essere missionario, in fondo per me è dare voce a loro… ai dimenticati del mondo con i quali condivido ogni giorno gioie e tristezze e le continue lotte per la sopravvivenza. Continua a leggere »


Resoconto delle ultime attività

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Oratorio

Cobanerita

La prima bella notizia è che quest’anno abbiamo aperto il secondo oratorio. Nel villaggio della Cobanerita finalmente abbiamo un oratorio. Il nostro piccolo sogno cresce ogni giorno e si trasforma in realtà

Vista Hermosa

continua l’oratorio domenicale nel quartiere di Vista Hermosa

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Un piccolo riassunto delle nostre attività

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Il 10 febbraio 2017 ci hanno visitato due volontari di ACNUR, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, è venuto a visitare la nostra parrocchia e i nostri giovani. Stanno iniziando un progetto di promozione del ruolo dei giovani nella costruzione della pace e per questo hanno cercato un gruppo giovanile impegnato in processi di pace. Avendo visitato la casa del migrante e avendo saputo dell’impegno che i nostri giovani hanno profuso in alcune attività di promozione della casa del migrante e sapendo che è il gruppo giovanile più grande della Diocesi, ci hanno contattatto per avere un incontro con loro. Un onore rappresentare i giovani del Petèn davanti a Paige Jonnies e Alessandro Cacciapuoti inviati da ACNUR. Un altro attestato di stima al nostro movimento giovanile che cresce ogni giorno di più

Ripresi i lavori al centro giovanile

Ripresi con la fine delle pioggie i lavori per la costruzione dello stadio nel centro giovanile, ora che è tutto appianato manca solo mettere la terra per l’erba e piantare l’erba perchè il centro giovanile abbia finalmente il suo campo di calcio

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Testimonianza di Hugo – il primo prenovizio del nostro oratorio

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Sono Hugo Manuel Aguirre Simone, ho 20 anni, sono nato nella città di Guatemala per motivi economici mi sono trasferito in Peten con la mia famiglia, posso dire che da quando ero un ragazzino desideravo essere un prete, Mi interessava la messa, ma soprattutto quello che il prete faceva durante la messa, sono cresciuto e ho cercato di non pensarci più, pensando ad altri progetti, piuttosto che diventare sacerdote, grazie ai miei genitori sono sempre stati molto vicini alla chiesa. Partecipavo ai gruppi di giovani, dopo aver ricevuto il sacramento della Confermazione sono stato catechista per un anno, e la paura di rispondere a quella chiamata; mi ha fatto scappare via e dedicare più tempo ai miei studi e chiudermi in me stesso ed impegnarmi in qualsiasi cosa che non avesse a che fare con la chiesa, nel 2013 ho avuto un’esperienza quasi indescrivibile, io considero il mio incontro personale con Gesù, da quel giorno tutto è cambiato, il mio pensiero circa la mia chiamata e che avevo sempre cercato di dimenticare

Nel 2014 ho finito i miei studi superiori e dovuto decidere cosa studiare all’università, ma non volevo studiare, volevo trovare un modo migliore per rispondere alla chiamata di Gesù. Ho voluto fare un processo di discernimento, conoscendo i vari carismi della chiesa cattolica. La mia ricerca mi ha portato a conoscere la Congregazione salesiana in cui ho potuto incontrare il mio stile di vita e ho trovato un volto molto familiare; Don Bosco e le informazioni Salesiani, leggere diversi giorni tutto si riferiva a quanto congregazione, mi sentivo come calamitato da un “magnete”, avevo trovato un Carisma, o meglio una spiritualità che volevo vivere. Continua a leggere »


Attività dell’ultimo mese

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Le attività del mese di gennaio e Dicembre

Pastorale Giovanile

Programmazione

La riunione di programmazione per l’anno. Sono stati presenti 72 giovani. Il numero mi ha fatto pensare ai 72 discepoli… sono davvero tanti… Con loro spero di poter dare una svolta alla parrocchia. è bello poter contare su un gruppo così nutrito di ragazzi e considerando che alcuni non son potuti venire per il lavoro, è una forza impressionante. Sono il frutto di quattro anni di lavoro. Dio continua a benedire l’opera di San Benito enormemente

Visita Parrocchia di Cabrican

una parrocchia di una regione di Guatemala, ha chiesto un incontro con i nostri giovani. Stiamo diventando famosi a livello di Guatemala. La parrocchia è diocesana e non conosce i salesiani… però un parrocchiano nostro ha organizzato i contatti ed è stata una bella esperienza

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Hector David Hernández González – testimonianza vocazionale

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In San Benito stiamo facendo un’altra esperienza dell’amore di Dio e sono le vocazioni religiosi che il Signore ci sta mandando. SOno già tre i ragazzi che sono in seminario della nostra casa. Due in prenoviziato ed uno Hector in Aspirantato (che è l’anno prima del prenoviziato, qui la formazione è più lunga che in Italia). Speriamo di continuare anche quest’anno con questa benedizione. Vi chiedo una preghiera per gli aspiranti che inizieranno l’esperienza quest’anno e i ragazzi che fanno parte del gruppo ricerca della casa.

Questa è la testimonianza di vita di Hector

Durante i miei 20 anni ho vissuto con la mia famiglia. Sono cresciuto in chiesa. Da piccolo, i miei genitori mi portarono in chiesa ogni Domenica. A 12 anni ho fatto la mia prima comunione. Ho iniziato a collaborare nella Chiesa con il passare del tempo e partecipando come lettore. Ho iniziato in una settimana santa che sono arrivati alla mia parrocchia di Las Cruces Peten i seminaristi, ma non sapevo di dove fossero, perché era la prima volta che sentivo parlare dei Salesiani di Don Bosco. Era bello vedere come ci riunivamo con tanta gioia. Questo incontro è entrato nella mia vita e non ha mai sperimentato nulla di simile. Da allora ho pensato nella mia mente voglio essere così come loro. I giorni passavano e quando venne il tempo di Pasqua aspettavo con impazienza l’arrivo dei seminaristi così ho chiesto cosa dovevo fare per essere uno di loro, perché mi mancavano 5 anni per finire i miei studi, col passare dei giorni e le cose nuove nella mia vita, ma io sentivo la chiamata ad essere salesiano e così è stato un giorno ho ricevuto un messaggio da uno dei seminaristi che mi chiedeva se ero davvero intenzionato a farmi salesiano. Come inizio mi misero in comunicazione con don Giampiero che mi ha accompagnato nella prima parte del cammino vocazionale. Alla fine dell’anno e dopo aver parlato con Padre René Guzman che è l’incaricato delle vocazioni mi hanno proposto di fare l’esperienza dell’aspirantato il prossimo anno. Bene, la mia risposta è stata positiva. E poi ho fatto quello che mi hanno detto, ho presentato la lettera perentrare nel Aspirantato. E sono stato ammesso alla esperienza e quindi sono pronto a farlo dove non immaginavo in Masaya Nicaragua. E così è la mia piccola storia e quello che rimane è chiedere di pregare per me.

Felice anno nuovo a tutti

Don Giampiero


Anche quest’anno si festeggia il Natale

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Anche quest’anno si festeggia il Natale del Signore. Sono i giorni spesso dei deliri economici, dei sorrisi ricostruiti, dei gesti gratuiti per ricorrenza. Sono giorni che trascorrono veloci che ci vengono a ricordare che il Regno di Dio è presente in mezzo a noi. Potrebbero assalirci i dubbi, gli stessi di Giovanni il Battista che chiede a Gesù se sia davvero lui il messia o dobbiamo attendere un altro. Davvero in questo mondo dove la violenza, soprusi sembrano avere la meglio, è presente il Regno di Dio. Posso davvero io festeggiare la venuta del Regno di Dio, mentre accanto a me ci sono omicidi, violenze di tutti i generi nei confronti di donne e bambini, mentre gente ricca si impossessa di terre per avere piantagioni sempre più grandi e vedere contadini costretti sotto minaccia a vendere l’unico pezzo di terra che gli garantisce il sostentamento, mentre centinaia di persone ogni giorno attraversano il confine abbandonando la sua terra natale per cercare speranze in altre latitudini, perché qui in Guatemala se non fai parte di una “pandilla” ti fanno fuori e se ti reclutano devi accettare o scappare…

Nonostante le guerre, le cattiverie, le malattie, la fame, le atrocità, le ingiustizie, le catastrofi, il Natale ogni anno mi viene a ricordare sempre quella speranza che ciascuno di noi può coltivare nel cuore e che è in grado di darci una gioia intima, una serenità che, lo sappiamo, non proviamo tutti gli altri giorni dell’anno. Continua a leggere »


notizie fresche dalla nostra missione

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931426_593660803992587_1566969797_nUn piccolo racconto delle attività di questo mese:

Prima di tutto condivido con voi due bellissime notizie:

La prima è che la nostra casa sarà aspirantato. Vuol dire che l’anno prossimo quattro ragazzi che si stanno interrogando sulla vita salesiana e vogliono consagrarsi come salesiani saranno affidati alla nostra comunità per capire se davvero questa è la loro strada. In Centro America tre case sono state scelte per essere case di aspirantato. Per noi, è un onore ma anche una responsabilità, vi invito a pregare.

La seconda è che finalmente è stata richiesta l’erezione canonica, cioè finalmente saremo una comunità stabile e riconosciuta. Vuol dire che la presenza salesiana dopo quattro anni in Petèn è stata riconosciuta dall’ispettoria come necessaria, per questo si stanno facendo i documenti “burocratici” per fare in modo che la nostra presenza possa durare il più a lungo possibile. Continua a leggere »


Celia Corbacho – testimonianza di una infermiera

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celiaBuongiorno a tutti,

Il mio nome è Celia Corbacho. Sono nato in Spagna e sto facendo la mia prima esperienza di volontariato internazionale nel paese del Guatemala.

Sono arrivata in Guatemala per realizzare uno dei miei sogni e posso dire con certezza di esserci riuscita. Sono riuscita a capire che realizzare i propri obiettivi è l’inizio di un lungo cammino.

Qui in Petén, in cui faccio il mio lavoro di volontariato, puoi vivere mille vite in una sola, è possibile partecipare a numerosi corsi in un solo giorno, viaggiare, viaggiare senza lasciare il posto. Provi a teletrasportarti al momento esatto in cui le attività che si svolgono, con l’unico scopo di dargli un senso. Ma è inutile, perché quello che vivi non sempre hanno una morale di vita. Sono storie che ti rimangono in un angolo della tua anima, e che quando meno te lo aspetti, queste esperienze producono quella reazione chimica necessaria per alimentare lo spirito e che ti aiuta a maturare e prosperare. E così il passato agisce come cibo per il futuro. Continua a leggere »


Misericordia o Giustizia?

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Non mi preoccupano le parti della Bibbia che non capisco, ma quelle che capisco” diceva Mark Twain. Credo che non ci sia nulla di più vero, perché le parti della Bibbia che capisco poi le devo mettere in pratica.

A volte ho pensato che ci siano come due poli completamente inconciliabili tra loro. Due poli totalmente antitetici e incompatibili. La giustizia di Dio e la sua misericordia. Non si può essere giusti e misericordiosi allo stesso tempo o si è giusti e quindi si fa pagare per gli errori che si compiono o si è misericordiosi e si perdona indiscriminatamente le ingiustizie.

Spesso mi sono domandato se Dio dovesse essere più giusto o più misericordioso, per adeguarmi di conseguenza, e devo ammettere che ho sempre preferito la giustizia alla misericordia. Non nego di aver pensato nella mia vita come san Giovanni: “Signore vuoi che facciamo scendere un fuoco che li divori?”. Più volte mi sono domandato se sia “giusto” che Dio non sia un giustiziere, non giusto ma proprio giustiziere. Probabilmente mi accontenterei che almeno fosse giusto, ma segretamente in cuor mio mi piacerebbe vederlo fare il giustiziere, specie in un posto come quello in cui vivo in cui la giustizia non esiste o meglio è in mano ai più forti che la elargiscono a loro piacimento. Continua a leggere »


Un po’ di notizie delle nostre attività

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Termina il mese di ottobre e le nostre attività si susseguono a rotta di collo!!! Un piccolo resoconto per starci vicino con la preghiera e con l’amicizia.

Ritiro dell’oratorio e festa di conclusione delle attività

Anche quest’anno terminano le attività del nostro oratorio domenicale per fare posto alle attività estive e alla loro programmazione

Ritiro di PECOMIS

Il primo ritiro ufficiale delle nostre “piccole comunità missionarie”. In America Latina e nel nostro Petèn portiamo avanti l’evangelizzazione attraverso le piccole comunità missionaria. La gente si riunisce in piccoli gruppi familiari tutte le settimane. Prega insieme condivide la parola di Dio e Si legge un tema di formazione cristiana. Il ritiro è un momento fondamentale, perchè è l’entrata ufficiale nella comunità.

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A Los Angeles per un incontro sull’immigrazione: alcune riflessioni

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In questi giorni sono stato a Los Angeles per un corso di “opzione preferenziale”. Qui in America Latina si utilizza il termine “opzione preferenziale” per quello che in Italia chiamiamo la realtà dei “Salesiani per il sociale” ossia, l’impegno dei salesiani per le realtà di povertà e di emarginazione. Mi piace molto il termine “opzione preferenziale” perché esprime meglio quello che Don Bosco scelse come sua scelta di vita: gli ambienti poveri e popolari. Il tema dell’incontro era la immigrazione con il motto “costruire ponti e non muri”. Credo che tutti sappiate della proposta di Donald Trump di costruire un muro tra il Mexico e gli Usa per impedire agli immigrati provenienti dall’America Latina di passare nel territorio degli Stati Uniti.

Abbiamo visto prima di tutto alcune esperienze di risposta dei salesiani e della Chiesa in generale in materia di immigrazione. Continua a leggere »


Attivitá di settembre

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Prime riunioni di zona (Le tre parrocchie dell’area centrale) della pastorale giovanile.

Finalmente dopo alcuni tentativi siamo riusciti ad avere un incontro con le tre parrocchie. Il carisma di don Bosco non si limita ai propri confini territoriali. In realtà era molto tempo che si desiderava riunire le tre parrocchie ma non si era mai riusciti… La prima con la parrocchia della cattedrale

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Riunione di formazione con la squadra del Deportivo don Bosco.

A seguire pizza preparata dal sottoscritto.

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“La fé nos unió” – testimonianza di Chiara Gemelli

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La testimonianza di Chiara Gemelli. Volontaria italiana nella nostra missione.

C’è voluto un po’ di tempo per mettere ordine alle riflessioni maturate in un mese vissuto nella Missione salesiana a San Benito, nel cuore del Petén, perché al ritorno ho avuto come la sensazione di essere stata travolta da un vero “tsunami” di emozioni…

Il Petén è un altro mondo e un mese lì vuol dire una vita agli antipodi di quella che era la mia quotidianità…ho preferito aspettare… rifletterci… provare a sentire come un’esperienza così forte fosse riuscita a penetrarmi e a donarmi nuovi occhi per guardare me stessa, gli altri e tutto ciò che mi circonda.

Sono tornata con una nuova veste per la mia anima e il mio spirito… perché andare nel Petén significa andare incontro ai propri limiti, aprire la mente e il cuore, lasciarsi assuefare da una genuina umanità carica di amore, riscoprire il valore della fede cattolica vissuta nello spirito di Don Bosco, che porti dentro da quando sei bambina, perché te l’hanno insegnata a casa, a scuola, in parrocchia.

Di una cosa sono convinta: l’incertezza provata alla partenza su come sarei potuta essere d’aiuto, è stata sostituita dalla certezza incontrovertibile, per chiunque abbia la possibilità di vivere un’esperienza così intensa, che per quanto puoi dare, tornerai a casa avendo ricevuto il doppio. Continua a leggere »


I nostri amici spagnoli – ultima parte

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Ho voluto iniziare con questa strofa della canzone “Sal y Luz”

Che risplenda la vostra vita davanti agli uomini di tutto il mondo che passino le buone opere del esteriore al profondo. CHE LA MIA VITA SIA .. SALE CHE DA SAPORE E LUCE CHE BRILLA. Sale e fuoco è Gesù …

Il 23 luglio ha iniziato il mio lavoro di volontariato, arrivai a San Benito, Peten: Una FAVOLA, e dopo un mese condividendo la mie giornate con persone meravigliose si può dire che sono diventato più felice, ho vissuto un’esperienza unica che sempre porterò nel mio cuore.

Dal momento che sono arrivata a Guatemala ero molto tranquilla, nessun timore, nessuna preoccupazione, solo in attesa di vedere tutto quello che succedeva intorno a me. La prima volta che arrivai al collegio Don Bosco, dove lavoro Aranjuez, mi sentii come a casa, sembrava la mia scuola c’era Maria Ausiliatrice, Don Bosco, e si respira il carisma salesiano in ogni angolo. Continua a leggere »


I nostri volontari spagnoli – seconda parte

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Dopo aver ripetuto questa esperienza di volontariato per la terza volta consecutiva, in primo luogo, dobbiamo dire che crediamo che queste esperienze siano uniche e che sia difficile esprimere con le parole quello che ho vissuto e sentito. L’esperienza che abbiamo avuto noi cinque volontari salesiani di Aranjuez in Guatemala ha segnato la nostra vita e il nostro cuore. Abbiamo conosciuto una realtà salesiana molto diversa dalla nostra di appartenenza e ci ha permesso di aprire gli occhi e capire quanto è grande il carisma salesiano e il lavoro missionario della Chiesa. Il nostro gruppo di volontari ha vissuto con la comunità salesiana di San Benito (Petén), una comunità di tre salesiani, un gruppo di persone che donano la vita quotidianamente e a cui piace fare il loro lavoro per i giovani. Il nostro lavoro di volontariato si è concentrato sui bambini ei giovani, in particolare,giochi e dinamiche con i bambini dei diversi quartieri della città e dei tre villaggi che dipendevano la parrocchia; Abbiamo anche avuto la fortuna di organizzare incontri con i giovani della zona, che consistevano in un momento di formazione di gruppo e alla fede e si concludevano con una preghiera con i giovani. Continua a leggere »


I nostri volontari spagnoli – TESTIMONIANZE

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TESTIMONIANZA DI BELEN SANTIAGO

Quando una ragazza ha 12 anni e vede per la prima volta nella sua scuola salesiana ad un avventuriero missionario, che ti racconta molte storie si potrebbe pensare, come ho pensato io, che cosa bella! Anche io voglio essere cosí! .

Poi gli anni passano e continuavo a sognare di diventare un missionario, come un bambino sogna di essere il miglior giocatore del mondo, con sempre maggiore voglia, ma con il timore di non poterlo realizzare. Tuttavia, c’è un momento in cui se lo desideri, ottieni la possibilità di andare in un posto nuovo, un altro mondo, San Benito, Peten, in Guatemala.

Per quanto mi raccontavano le persone che erano già stati qui, non riuscivo a capire tutto quello che mi hanno detto, fino a quando sono arrivata qui. Fino a quando non mangi un Tamal, finché non si conosce questo popolo che ti apre la porta del suo cuore e della sua casa, che ti offre tutto quello che sono e che hanno, fino a quando non vedi un bambino con entusiasmo e la voglia per giocare e giocare e giocare, non puoi capire cosa sia Peten.

Puoi rimanere senza acqua per la doccia, senza luce per illuminare la notte e non avere più ruote da cambiare in mezzo alla strada e anche un uragano potrebbe venire. Ma tutte queste avversità, che in Spagna alcuni chiamano “calamità” in Peten sono parte della sua vita, ed è un altro momento in cui prendono in maniera positiva e allegra

I giorni passavano e passavano e conoscevamo sempre più persone, nuove storie, altre forme di vita, nuovi costumi, diversi significati delle parole usate di solito … Abbiamo avuto attività con i bambini in diversi villaggi, workshop con le donne, aiutando la clinica, gruppi giovanili, notti distribuendo Atol in ospedale, giorni di festa … e tutte le preghiere di ciascuna di queste attività, non ho mai stanco di ringraziare Dio per l’opportunità che mi ha dato; la possibilità di venire qui e di rubare un piccolo pezzo di cuore di ogni persona e di portarlo in Spagna, dal momento che gran parte della mia è stata lì. Continua a leggere »


Le attività di agosto con il prezioso aiuto dei nostri amici volontari di Spagna e Italia

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Il mese di agosto è un mese un po’ particolare per noi, perchè siamo in piena attività al contrario che in Italia…. ed il 16 di Agosto festeggiamo il compleanno di don Bosco come ormai da tradizione… Festa la mattina presto alle 5 con canti a don Bosco, processione, messa solenne e torta per tutti seguita da attività con i bambini e balli con gli adulti.Un momento di famiglia… con il santo che ha fatto del fare famiglia il centro della sua spiritualità…

Col tempo la terra “petenera” si profuma sempre di pù dello spirito di Don Bosco. Le foto della riunione con il gruppo di ADMA f(ondato dal padre Michele Giorgio) e quest’anno abbiamo iniziato la formazione per il primo gruppo di cooperatori salesiani. Per non parlare anche delle vocazioni consacrate. Due ragazzi hanno cominciato l’aspirantato salesiano l’anno scorso, uno probabilmente inizierà l’anno prossimo. Si dice che le vocazioni sono il frutto prelibato di un buon lavoro pastorale… io devo dire, che qui la frutta nasce spontaneamente… così anche il carisma di Don Bosco germoglia naturalmente senza grandi sforzi!!!

Questo mese poi è stato impreziosito dalla presenza di un gruppo di volontari. Quest’anno “misto”, perchè sono venuti un gruppo della comunità da Aranjuez (Madrid) che ormai sono di casa, visto che è il terzo anno che vengono da noi insieme ad un gruppo di italiani (una ragazza dalla casa in cui avevo fatto il tirocinio e due veneti che hanno letto il mio blog ed hanno chiesto se potessero venire… io dico sempre dove si mangia in quattro, si mangia in cinque). Don Bosco unisce!!! Davvero è la sua più grande forza… riesce a mettere insieme persone differenti, e di differenti parti del mondo, e sembra che ci conosca da una vita… perchè c’è qualcosa che ci lega ed è l’amore ai giovani come lui ci ha insegnato. Alcune foto delle visite dei nostri volontari alle nostre cappelline e ai villaggi per giocare con i ragazzini ed organizzare momenti di preghiera con loro.  Continua a leggere »


un bagno di umiltà…testimonianza dei cugini Pellanda

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Con uno zaino e un trolley due cugini veneti sono partiti alla volta di San Benito. Nessuno dei due sapeva bene cosa avrebbe conosciuto dall’altra parte del mondo. Non avevamo nessuna aspettativa e questo ci ha aiutato ad essere disponibili nell’affrontare la vita a San Benito.

Da subito ci siamo trovati di fronte ad una realtà che non avremo mai immaginato. Inizialmente l’unica domanda che risuonava nella nostra mente era: “cosa siamo venuti a fare qui?

La risposta ce la davano quotidianamente i ragazzi della parrocchia: un abbraccio, un bacio, un sorriso.

A poco a poco ci siamo resi conto che un abbraccio, un bacio, un sorriso…….valevano più di ogni altra cosa per quei ragazzi che pensano di essere dimenticati da tutti. Dopo due settimane non volevamo più rifare quel zaino e quel trolley con cui eravamo arrivati… volevamo restare là, anche un giorno in più sarebbe stato un giorno in più di abbracci, baci, sorrisi che tanto bene facevano a noi e a questi ragazzi. A San Benito abbiamo conosciuto Giampiero. Giampiero  è una grande persona, ha deciso di donare la propria vita vivendo alla pari con gli altri. È emozionante vedere cosa ha creato a San Benito e come la gente e i ragazzi sono a lui così tanto legati. Con lui ci si confida, si parla, si ride, si gioca… con lui è bello passare quei pochi minuti di tranquillità che ha. Giampiero ti manca già dal minuto dopo che riparti da San Benito. Continua a leggere »


Da un articolo del UNICEF del 2014… Guatemala 5 paese al mondo per denutrizione a livello mondiale

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Per capire la situazione del Guatemala vi riporto un articolo del UNICEF sulla situazione di denutrizione del paese. Guatemala risulta uno dei 5 paesi con il piú alto livello di denutrizione al mondo, a livello di paesi che hanno a loro interno la guerra. Normalmente quando pensiamo al bambino che muore di fama ci viene subito in mente l’immagine del bambino africano, possibilmente scuro di pelle…questo nel nostro immagginario collettivo, purtroppo Guatemala in classifica supera di gran lunga il 90% dei paesi africani e purtroppo nessuno ne parla.

 

Il rappresentante in Guatemala del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF, per il suo acronimo in inglese), Christian Skoog ha detto Venerdì cheil Guatemala è al quinto posto a livello mondiale nei casi di malnutrizione infantile cronica e ha sottolineato che il problema si fa più preoccupazione nelle zone rurali del paese.

Il Guatemala ha il più alto tasso di malnutrizione cronica in America Centrale e oserei dire il doppio della regione. Tuttavia, il quadro è più complicato perché al mondo è tra i primi cinque posti ed è superata solo da paesi come l’Afghanistan, lo Yemen, ma questi paesi sono poveri perché hanno al loro interno guerre o conflitti armati“, ha detto. Continua a leggere »