Uragano Earl… notizie positive dal Peten

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In questa ultima settimana siamo stati sotto l’allarme dell’uragano Earl. Un uragano formatosi vicino alle coste di Honduras e che si è diretto verso il Messico, passando per Belize (che ha subito i danni  più gravi) e successivamente per il nostro Petèn. Ieri 4 di Agosto è passato per la nostra zona.

Grazie a Dio i danni sono stati abbastanza limitati. Per quanto riguarda i danni prodotti dai forti venti (a 130 km all’ora) soprattutto alberi divelti, pali della luce caduti e qualche casa senza tetto. La nostra parrocchia ha subito solo danni superficiali, qualche lamiera si è schiodata, ma nulla di grave, anche le altre cappelline della nostra parrocchia non hanno subito danni.

I danni più grossi li ha creati l’acqua generando allagamenti in molti punti della città, i piccoli fiumiciattoli che passano per la città hanno rotto gli argini allagando varie abitazioni. Molti sono stati sfollati grazie alla collaborazioni dei pompieri e del municipio. Si sono formati cinque punti di raccolta per le famiglie. Continua a leggere »


Sempre tanti progetti e tanti sogni… un piccolo resoconto

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L’altro giorno parlando con una persona, mi dice: “Giampiero tu sogni sempre troppo in grande”. Probabilmente è vero… ma non posso farne a meno. Sono tanti, troppi i bisogni della gente, che fare altrimenti, sarebbe come chiudere gli occhi. Ecco un piccolo resoconto delle attività realizzate ultimamente:

Deportivo don Bosco

Il mio piccolo “grande” sogno si sta concretizzando. Abbiamo iscritto una squadra di calcio ufficialmente al campionato federale del Guatemala (tercera division). Sono ragazzi con i quali stiamo lavorando da due anni, ai quali si sono aggiunti quest’anno diversi. Ragazzi, molti di loro, della strada con tutto quello che la strada comporta. Il progetto ora è di potergli dare borse di studio, perchè possano studiare. Crescere in una squadra fondata su valori sani e con l’obbligo di partecipare ai gruppi giovanili della parrocchia. La maggior parte già lo sta facendo. Successivamente la scuola di calcio per tutte le età, così da poter raccogliere ancora più giovani e avvicinarli a Dio (e la scusa di poter dopo giocare in una squadra professionale è un buono stimolo). Quando sarà terminato il centro giovanile avremo anche spazi per fare tutte queste cose. Continua a leggere »


Un mostro spietato contro cui combattere tutti i giorni

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Non so quale sia realmente il numero di bambini sfruttati, violentati, violati, abusati e picchiati. Ricordo, come già scrissi, che San Benito ha il triste primato mondiale di essere la città con il numero maggiore di bambine sotto i 14 anni a rimanere incinte. La violenza sessuale nei confronti dei bambini è all’ordine del giorno. Le violenze avvengono sopratutto dentro casa e non riguardano solo le famiglie degradate ma tutte le classi sociali e tutte le categorie di professionisti, alcuni davvero non pensavo nemmeno lontanamente.

Di storie tristi e angosciose che hanno come protagonisti i bambini non se ne sentono molte, ma non perchè il problema sia irrilevante, al contrario. La pedofilia è diffusissima, è tanto diffusa, che nemmeno si considera reato o peccato.  La pedofilia, qui in San Benito, è diventata, purtroppo, un dato con il quale convivere quotidianamente, accettato, e permettetemi la bestemmia (perchè la considero tale): NORMALE.  Continua a leggere »


Cristian il nostro prenovizio

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“Non mi avrebbero potuto fare un migliore regalo di compleanno che farmi iniziare una nuova fase della mia vita in un posto così bello: Peten. Il 16 gennaio ha iniziato l’esperienza che mi ha segnato fino al punto da innamorarmi sia di questa terra lontana, calad ma bella. il cambio è stato rapida e improvviso così come il viaggio. Mi sono ritrovato a servire un popolo con un grande cuore che non ha il necessario in materiali ma ha grandi doni spirituali. Pochi in realtà sappiamo lo scenario di questa città un po’ per paura dell’ignoto e non ci permettono nemmeno immaginare il vivo desiderio che i fedeli sono qui a voler conoscere e riconoscere Dio.
Una città dove il protestantesimo e laicità predomina, lasciando da parte l’amore di Dio o lo si sta cercando nel posto sbagliato. Tutto questo rende il lavoro esigente e maggiore disponibilità. Bisogna esser con lo sguardo fisso nel cielo ma con i piedi sulla Terra, puri come le colombe ma furbi come i serpenti. La nuova comunità salesiana (che ha poco più di tre anni) vive in una parrocchia povera ed è venuta a dare nuovi stimoli alla gente; Sono molti i fedeli ritornati alla fede dopo un lungo periodo di completo abbandono.

Il numero dei fedeli sta crescendo ogni giorno di più. Chiedono accompagnamento spirituale e qualcuno capace di alleviare il loro dolore interiore. Ciò non significa che tutto funzioni come un orologio svizzero perfettamente regolato, il lavoro è ancora molto lungo e faticoso; tutti i giorni, non c’è molto da fare.
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Testimonianza di Chiara Profeti

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Venuta per stare qui un mese, dopo un’altra esperienza di missione in Messico. Chiara Profeti ha poi deciso di fermarsi per oltre due mesi con noi. A quanto pare, ci si affeziona rapidamente alla nostra opera e non si vuole più andare via… Vi riporto la sua testimonianza dell’esperienza, che Lunedì prossimo lascia la nostra missione. Noi l’accompagniamo con la preghiera

13241270_1241125375912790_1129198335543517682_nMi chiamo Chiara ho 23 anni e sono Italiana,

Desidero raccontarvi quello che sono stati per me questi due mesi qui a San Benito Peten.

C´è tanta allegria nel cuore e un po’ di tristezza perché ormai sono arrivata alla conclusione di quella che è stata una magnifica esperienza, che voglio condividere, con l´augurio di poter accendere una scintilla di sana inquietudine che vi possa spingere qualcuno a voler provare almeno un po’ di questa vita per gli altri, sicuramente dura e scomoda, ma bellissima! Continua a leggere »


un aperitivo delle attività di maggio

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Questo è solo un aperitivo… perché il mese non è ancora finito e manca la festa di Maria Ausiliatrice e i nostri ragazzi quest’anno si sono sbizzarriti…

Visite straordinarie e donazioni per la nostra opera

Inizio la rassegna delle attività con un grazie speciale per tutte le persone che ci aiutano continuamente e fanno di tutto per far crescere il nostro sogno.

In questi giorni sono venuti a trovarmi papà, mamma e la nostra carissima amica e benefattrice Mariella Barberini. Sono stati quindici giorni, non molti, ma un regalo davvero gradito!!!

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Non Abbiate paura sono Io

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Più di venti secoli fa gli uomini hanno scelto il potere per umiliare Gesù, la violenza per appendere Cristo ad una croce, la prepotenza per tacitare il suo grido di libertà per l’umanità … Oggi, 2000 anni dopo, la maggior parte di noi che ci dichiariamo cristiani abbiamo a volte preferito l’indifferenza, come dire a Gesù di non complicarci troppo la vita …
La Quaresima è stata un invito a rivedere la vostra vita come cristiani, come discepoli di Cristo, a riaccendere in noi il fervore della fede. Un invito:
A digiunare: Per alzarsi ogni giorno con la fame di giustizia. Andare a lavoro con fame di solidarietà fame. Relazionarsi con i tuoi fratelli affamati di fraternità. Accogliere con favore le prove e le delusioni con fame di fede e andare a letto alla fine della giornata affamati di Dio.
A pregare. Per chiudere le porte della apatia, ai tanti rumoni che spengono il nostro cuore, alla fretta che non ci fa incontrare i fratelli, al conformismo che affoga la speranza. E lì, in segreto, dentro il tuo cuore ama, prega e parla a Dio degli uomini e agli uomini di Dio.
A servire. Perchè al tuo fianco, Gesù continua a cadere ancora e ancora sotto il peso della croce. Solo coloro che hanno occhi possono vedere le esigenze di altri fratelli e diventare cirenei. Quante persone percorrono ogni giorno a piedi la via del Calvario.

La Quaresima è stato un tempo di conversione. Una scuola per imparare ad amare, perchè senza amore è impossibile capire Dio, perché Egli, è proprio l’Amore. Continua a leggere »


Chi ci aiuta?

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All’inizio di febbraio abbiamo iniziato un progetto grandioso: Costruire il salone parrocchiale, visto che non abbiamo spazi per dare la catechesi, riunire la gente e fare le nostre attività.

Il nostro ispettore ci ha promesso di aiutarci e per questo ci sta mandando una parte delle spese, però dobbiamo trovare circa 20 mila dollari… Una parte insomma deve essere a carico nostro. Mi sono detto Don  Bosco quando ha incominciato la chiesa di Maria Ausiliatrice non aveva se non qualche spicciolo… a noi hanno promesso il 70% di tutta l’opera… vuoi che don Bosco non mi aiuti… Per cui mi sono detto, iniziamo… la Provvidenza ci aiuterà, per cui se qualcuno volesse far parte di questa Provvidenza , sono certo che il Signore vi ricompenserà abbondantemente.

Altro sogno, è la squadra di calcio. Ci siamo inscritti al campionato federale. Abbiamo già un gruppo di ragazzi che si stanno allenando tutti i giorni. Il San Lorenzo in Argentina ha fatto scuola, con il calcio si possono tirare fuori dalla strada tanti ragazzi, educarli e fargli incontrare il Signore… in questo momento tutta la squadra di calcio (a parte un paio di ragazzi che sono evangelici) dopo l’esperienza dell’anno scorso stanno partecipando ai gruppi giovanili della parroquia, stanno facendo la cresima (e vi posso assicurare che erano molto lontani dan questo).

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8 marzo 2016

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L’8 marzo si celebra anche in Guatemala la giornata mondiale della donna lavoratrice, una data che ogni anno ci ricorda che c’è poco da celebrare e ancora molto da fare per garantire i diritti alle donne in Guatemala.

Nella società guatemalteca il maschilismo è ancora molto radicato. Per capire a che punto si arriva: Una volta sono dovuto andare a chiedere ad un marito di una signora che partecipa alla pastorale della promozione della donna di permettere a sua moglie di venire a messa… Si perché non le permetteva di venire a messa, perché doveva stare in casa e pulirla.

Essendo una società profondamente maschilista, le donne hanno meno probabilità di eccellere, di studiare e di farsi una posizione sociale rispetto agli uomini, la situazione si aggrava per le donne indigene, e più se in una zona rurale. Hanno ridotte opportunità di lavoro, vengono violati continuamente i loro diritti, ricevendo retribuzioni inferiori a parità di lavoro, orari di lavoro eccessivi e non accedono al periodo di allattamento e alla maternità. Ultimamente una donna mi raccontò che lei lavorava 16 ore al giorno come cameriera in un ristorante, senza giorno di riposo e che quando c’erano feste, lavorava anche venti ore senza sosta. La pausa pranzo durava non più di quindici minuti. Lo stipendio inutile dire che non è neanche il minimo salariale, ma una donna che spesso è stata abbandonata dal marito quando è rimasta incinta, preferisce subire tutto pur di poter dare da mangiare ai propri figli. Continua a leggere »


i poveri ci salveranno… Buona quaresima

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Il 23 di febbraio sono andato al Collegio Svizzero-Americano di città del Guatemala, per raccogliere una donazione in viveri per le nostre mense per bambini.

Hanno regalato alla nostra mensa dei Bambini viveri in abbondanza. Sufficienti per almeno sei mesi e per poterne aprirne uno nuovo. Come sempre il Signore riesce ad aprire strade nei cuori generosi di tanta gente buona. Sono più di trecentocinquanta kili di riso, zucchero, fagioli e bevande a base di latte e proteine. Una vera e propria manna dal cielo…

La cosa bella è stata poter riunirmi con i bambini che hanno fatto la raccolta (insieme alle loro mamme, che li hanno accompagnati e aiutati). Mi hanno fatto domande sopra la missione e sopra il mio lavoro come missionario, chiedendomi di conoscere qualche storia dei bambini di qua. Da salesiano potete immaginare quanto sia stato bello. Mi ha fatto un effetto molto strano. Soprattutto nella foto finale che ho fatto con alcune classi… I ragazzini mi sono completamente saltati addosso quasi lasciandomi senza respirare e stringendomi come se fossi qualcosa di eccezionale, perchè ero venuto da un paese lontano per occuparmi di bambini poveri del loro paese… I Bambini sono davvero come diceva Gesù i veri eredi del Regno di Dio.  Continua a leggere »


segni di speranza di Don Bosco

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Finalmente ho un attimo libero e mi posso dedicare a scrivere due righe… ma tra le tante attività c’è qualcosa che mi da la forza per andare avanti e non fermarmi un secondo e sono dei piccoli segni di speranza che in questi giorni di festa di don Bosco, il nostro santo mi ha regalato… dei veri e propri miracoli in alcuni casi…

il primo è quello di una ragazza di 17 anni. Mi hanno chiamato perché la ragazza dal giorno alla notte aveva incominciato a dare segni di isterismo inspiegabili, era come impazzita, tanto che l’avevano legata mani e piedi per non farla scappare di casa. Non riconosceva nessuno, gridava agli ospiti. La famiglia si era spaventata. Da quello che mi hanno raccontato andava a lavoro come tutti i giorni e quando era tornata aveva incominciato le sue stranezze, tanto che pensavano in una possessione demoniaca (qui è molto frequente che la causa di tutto sia il demonio… però non si controlla se la cosa sia vera o meno). Armato di santa pazienza dopo la messa vado a visitare la famiglia e mi metto a parlare con la ragazza… a vederla fa tenerezza. legata mani e piedi, sputando dappertutto… Dicendo frasi senza senso… all’inizio non capivo nulla. La famiglia mi chiede di fare una preghiera su di lei… per scacciare lo spirito immondo. Io non ho fatto nessun corso di esorcista… però mi sono messo a parlare con la ragazza e a fargli domande e la ragazza mi rispondeva… a volte in maniera sconclusionata ma a volte bene… Gli chiedo se crede nel Signore e se sa che lui la può salvare e lei risponde di si… bene dico dentro di me… non è posseduta… Mi chiede di liberarle le mani e i piedi acconsento e con la mamma la liberiamo. Ci sediamo sul divano e la invito a pregare un ave maria… Lei risponde e inizia a pregare con me. Continua a leggere »


Imparare e crescere un mese in Guatemala

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Sono stata un mese in Guatemala ed ho RESPIRATO talmente tante cose che per riordinarle nella mia testa ci è voluto almeno un altro mese.

Sono partita con lo scopo principale di raccogliere materiale per la mia tesi di laurea… Sto per laurearmi in architettura e ho deciso di presentare come tema della tesi la costruzione di una scuola in un paese in via di sviluppo.

A San Benito la comunità salesiana sta costruendo un centro giovanile, 7 ettari di OPPORTUNITA’ , per ragazzi, donne, uomini e bambini. Una opportunità che si traduce in spazi per giocare, pregare e soprattutto per imparare e crescere.

Sì, IMPARARE e CRESCERE. La stessa opportunità che l’esperienza in Guatemala ha dato a me.

Quindi ricapitolando, sono stata un mese nel Petèn per raccogliere materiale per la mia tesi, e ritorno a casa con 2500 fotografie, cartine, appunti, schizzi, disegni…e un cuore pieno. Ho imparato e sono cresciuta.

VEDERE i sorrisi e gli occhi luminosi di persone che hanno una vita difficile, SENTIRE il coraggio delle donne di andare ancora avanti, TOCCARE tutto ciò che la comunità salesiana ha costruito per questa popolazione. Continua a leggere »


BUON NATALE!!! una festa al contrario

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La festa del Natale ogni anno è l’occasione per riflettere sull’iniziativa più sconvolgente che Dio ha intrapreso in nostro favore, che è senza dubbio quella di farsi uomo.

È nella fantasia dell’umanità il desiderio di essere come Dio. Invece Dio inaspettatamente compie per noi la strada inversa e si china sulla nostra piccolezza e si fa piccolo proprio come noi. Forse sarà difficile accettare un Dio privato della sua aura di mistero, di gloria, di unicità, di onnipotenza calato in una anonima vita di un essere umano confuso tra milioni di suoi consimili. In fondo la tradizione del presepe, ci ricorda proprio questo … vi troviamo di tutto: i magi, i pastori, la lavandaia, il fabbro, il boscaiolo, il pescatore, il fornaio … tutta l’umanità è rappresentata nella sua multiforme diversità, ma tutta si rispecchia in quel bimbo.

La festa del Natale è una festa al contrario… o meglio del contrario, perchè ci ricorda che quelle che sono il desiderio di potere, di denaro, di prestigio, di egoismo, che tanta propaganda la nostra società, sono malattie dalle quali curarci, che solo ci svuotano della nostra felictà e della nostra pace. Mentre fa una propaganda aòla solidarietà, all’umiltà come uniche strade per la vera felicità e per costruire un mondo migliore. Continua a leggere »


Preparando un natale da sogno

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In questo periodo tutte le pubblicità promettono un Natale da sogno…

Il Natale è la festa per eccellenza dei sogni, forse, perchè il Natale ci ricorda che Cristo è venuto sulla terra per annunciare all’umanità il sogno di Dio di un mondo migliore . A volte la gente che sta con me, mi dice che rendo tutto molto semplice. La fede è semplice, ecco perchè è tanto lontana dal nostro mondo, ed è per questo la nostra società tanto complicata e che cerca in tutti i modi di complicare tutto, la emargina, riducendola ad una credenza da bambini, proprio perchè troppo semplice… In fondo la fede ti dice… Credici e sposterai qualsiasi montagna. Fidati e dirai a quell’albero di andarsi a piantare nel mare e questi lo farebbe.

Troppo facile, troppo semplice eppure le fede è tutta qua. Ti dice che è possibile ciò che sembra solo un sogno. “In fondo i  sogni sono il ricordo di un’antica realtà, che Dio ha messo silenziosamente nei nostri cuori da cui l’uomo fugge impaurito per perdersi per sempre in un’ostinata ragione, che racchiude nei suoi limiti un mondo senza limiti!“. Vogliamo tenere sotto controllo tutto, ma Dio si diverte a scombinare quello che pensi di poter controllare. Continua a leggere »


Riprendendo le attività – ritornando al Petèn

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Ormai è quasi un mese che sono tornato… approfitto per un piccolo resoconto delle attività che stiamo svolgendo.

Oratorio Estivo

Il nostro piccolo oratorio estivo è in piena attività e lo sarà per tutto il mese di Novembre. Corso di computer, danza, musica e canto, spagnolo, inglese, matematica, artigianato… tanti giochi e soprattutto il clima di famiglia di una casa salesiana…

Proprio oggi, mi è successa una cosa bellissima. C’è una ragazza orfana che viene da una casa famiglia, il papà molto violento. Non si è mai voluta integrare negli anni passati nell’oratorio. Non si è mai voluta fare neanche una foto. Già l’anno scorso la situazione era molto migliorata… Quest’anno sta partecipando a tutte le attività Oggi gli ho scattato una foto e poi gliel’ho fatta vedere… dicendo guarda come sei venuta bene nella foto. Le si sono illuminati gli occhi e mi ha abbracciato (non l’aveva mai fatto… non lo fa con nessuno, non gli è stato insegnato il valore di un abbraccio). La magia del clima di famiglia… del clima di amorevolezza che voleva don Bosco e che fa miracoli… Continua a leggere »


Buon Compleanno Don Bosco!!!

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Mi perdonerete che in Luglio ho scritto poco e nulla, in cambio ora vi mando le foto dei nostri festeggiamenti per il compleanno di don Bosco, insieme a varie foto delle nostre attivitá. Buona lettura!!!

FESTEGGIAMENTI PER IL BICENTENARIO DI DON BOSCO

Essendo periodo lavorativo e non festivo come in Italia, abbiamo potuto radunare un sacco di gente per far festa al nostro amato santo e fare diverse attivitá

Quadrangolare tra i gruppi giovanili della parrocchia

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Piccole lezioni di calcio

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Forse non sará una di quelle foto che passará alla storia, o che i quotidiani sportivi pubblicizzeranno, ma per me vale tantissimo. Terminata la finale della Bchampion, il campionato degli oratori in onore al bicentenario di Don Bosco. La squadra del Petén ha appena perso. Come tutte le partite, prima e dopo di giocare i giocatori si riuniscono in un cerchio e pregano un semplice Padre nostro accompagnato da alcune parole del capitano, non é la scaramanzia dei giocatori che si fanno la croce come un segno magico, per invocare fortuna, é la fede che si esprime nei gesti quotidiani. Ringraziare dopo aver perso, con gli occhi ancora pieni di lacrime, perché la sconfitta brucia ancora sulla pelle. Ringraziare per essere arrivati fin lí, per essere cresciuti insieme.

Chi ha fatto sport sa cosa vuol dire fare sacrifici, dare tutto per raggiungere la vittoria e fermarsi ad un passo da essa. Gli é costato sacrifici arrivare in finale. Hanno preparato pranzi e li hanno venduti tutte le settimane per poter pagarsi il viaggio (anche se poi alla fine la parrocchia metteva quello che mancava).  Continua a leggere »


Intervista ai nostri volontari spagnoli

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Dopo l’esperienza missionaria vissuta da un gruppo di volontari salesiani Spagnoli durante l’estate del 2014 accompagnati dal Padre Paolo Labrado, dove hanno incontrato la realtà esistente e il progetto salesiano di San Benito, è iniziato una collaborazione tra le due case sotto vari punti di vista, la quale ha fatto un nascere un sentimento missionario nella casa salesiana di Aranjuez, generando un movimento che ha portato un altro gruppo di salesiani cooperatori a rifare l’esperienza dello scorso anno quest’estate. Gli ho chiesto di raccontarci un po’ la loro esperienza e soprattutto perché ritornare. Non sempre chi va l’estate in missione ritorna l’anno successivo. Loro si sono affezionati alla nostra casa:

“Ci sono diversi motivi che ci hanno portato a rivivere l’esperienza in Peten: la preoccupazione di fare un volontario con i giovani e conoscere altre realtà; portare il contributo economico che i ragazzi della nostra opera ha raccolto attraverso  vari progetti salesiani di Aranjuez; per comprendere la vita come un servizio agli altri al di là della comunità di origine; continuare il Movimento Giovanile Salesiano, portando questo carisma di Don Bosco al di lá le frontiere, con la voce dei giovani, sia come San Benito che ad Aranjuez.

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Statistiche per riflettere

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imagesDa un foglietto di “Materiales Pedagógicos de la Agenda Latinoamericana 2010”.

Leggendolo mi ha fatto pensare un po’, così ve lo condivido Disuguaglianza economica SOCIALE Se aggiungiamo il reddito del 20% più ricco e il 20% più povero, e facciamo una torta, vorremmo questo: MA LA DISTRIBUZIONE DELLA TORTA sarebbe così: 1989: 3.10% e 96.90% per i poveri dai ricchi 2000: 2,80% e 97,20% per i poveri dai ricchi 2004: 1.10% e 98.90% per i poveri dai ricchi Nel 1989 il ricco possedeva 19,3 volte più beni rispetto ai poveri. Nel 2004 aveva già 34,2 volte più poveri. Nell’anno 2010 la disuguaglianza rimane e si concentra tra proprietari di allevamenti, possessori di miniere e delle minoranze commerciali.

MALNUTRIZIONE: Il 40% degli oltre 14 milioni di persone sono colpite dalla fame. 49% dei bambini sotto i 5 anni soffre di malnutrizione cronica. Questo sale al 69,5% tra i bambini indigeni. In 49 comuni che la fame è tanto forte che si chiama Hambruna (Carestia). Abbiamo preso il 6 ° posto nel mondo e 1 in America Latina. Urge una educazione alimentare! Proprietà della Terra: 54% degli agricoltori poveri ha il 4% dei terreni agricoli; mentre il 2,6% di ricchi proprietari terrieri occupa il 66% dei migliori terreni agricoli del paese. Gli indigeni, del cui lavoro mangia tutto il paese, hanno un piccolo terreno e come strumento una zappa, un machete e una pala. Se gli indigeni facessero uno sciopero per un mese, il resto dei guatemaltechi morirebbe di fame. Producono ciò che mangiamo, lo vendono nei mercati e lo cucinano (i ricchi) a casa. Tra i proprietari di proprietà multifamiliari, 81 ogni cento sono in mani a gente di etnia Ladina, 14 in mani indigeni e solo cinque sono donne. I proprietari terrieri esportano tutto quello che producono producendo fame! Continua a leggere »


Come sempre tanti sogni… ora uno immenso: una casa per i giovani di San Benito

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Centro Giovanile in costruzione

Finalmente ci siamo… dopo tante battaglie per ottenere dal comune un terreno nel quale costruire il nostro centro giovanile, stiamo finalmente iniziando i lavori.  Per ora abbiamo disboscato il terreno (che era selva), fatto le misurazioni del terreno e iniziato a spianare tutto il terreno. Per fortuna il terreno è abbastanza piano.

Si dice che don Bosco abbia dovuto faticare non poco per trovare la sede del suo oratorio. Ora capisco veramente quanto gli si deve essere riempito il cuore di gioia quando finalmente ha trovato una casa per i suoi ragazzi. Ora sto aspettando che l’architetto prepari il progetto definito e renda il nostro sogno, già qualcosa di più concreto. Spero di poter condividere presto il progetto su carta in maniera che potremmo condividere anche la costruzione di esso. Intanto, terminato di spianare il terreno passeremo a costruire la recinzione, già questa sarà una bella impresa da portare a termine, già stiamo esaminando vari preventivi. Sperando che la gente ci aiuti economicamente in questa opera per il bene della gioventù pericolante del petèn Continua a leggere »


Poche foto… per raccontare tante attività

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Sono tante le attività svolte in questi mesi… vi racconto un po’ di notizie di quello che abbiamo fatto

Prima di tutto. Il nostro oratorio è andato in trasferta. Abbiamo partecipato alla giornata nazionale degli oratori in Guatemala, siamo andati con 35 ragazzini in due pulmini… il viaggio è stato abbastanza lungo circa 10 ore e tutti belli stretti, ma è stata una bella esperienza per tutti.

Purtroppo è terminato un progetto che sosteneva economicamente la parrocchia nella nostra cura pastorale ai seriopositivi. Petèn è molto lontano dal resto del mondo civilizzato e per questo i costi del donante erano troppo elevati ed hanno deciso di ritirarsi. Hanno chiuso altri 12 progetti insieme al nostro, ma io sono sicuro che il Signore farà in modo di farci incontrare nuovi finanziatori. Chiusa una porta si apre un portone… Alcune foto della giornata finale, in cui abbiamo riunito tutte le famiglie celebrando l’eucaristia e offrendogli un pranzo succulento Continua a leggere »


Dategli voi stessi da mangiare! corresponsabilità e servizio

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 Cari amici, prima di tutto mi scuso per non essermi fatto sentire molto in questi giorni, per colpa delle tante attività.

Questa settimana sto assistendo ad un corso di formazione per gli amministratori di diocesi organizzata dalla conferenza episcopale del latino America (eh si… me tocca, visto che sono un novellino in amministrazione di Diocesi). Devo ammettere che pensavo di andare ad un incontro molto tecnico e pratico su come fare e quello che fare per raccogliere fondi per autosostenere la Diocesi, forse, perché ho sempre considerato l’economia una questione molto pratica, mentre è stato quasi un ritiro spirituale. Si è affrontato il tema dal punto di vista della corresponsabilità. Condivido, così, alcune riflessioni che mi sono nate in questi giorni.

Partendo dalla lectio divina sul racconto della moltiplicazione dei pani e pesci di Gesù abbiamo riflettuto della importanza di vivere la corresponsabilità con i nostri laici. Mi è piaciuto il fatto che si è presentata la corresponsabilità come uno stile di vita. Corresponsabilità è donare, quello che io ho ricevuto da Dio. Corresponsabilità è riconoscere che tutto mi viene da Dio e che sono chiamato a essere grato di questo dono e generosamente donarlo nuovamente. È fare Eucaristia tutti i giorni. Una persona è avara perché non è grata, o meglio non si è reso conto di quanto Dio gli abbia donato. Continua a leggere »


Buona Pasqua!!! ricordati che devi risorgere

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 RICORDATI CHE RISORGERAI

Pasqua quell’anno cadeva in una data più consueta.
Andrea giunse alla chiesa parrocchiale con largo anticipo. Il paese era ancora semideserto.
Non ebbe difficoltà a individuare la grande chiesa. Entrò nella sagrestia.
Scorse subito l’amico che era andato a trovare ed ebbe tutto il tempo di salutarlo con calore.
Era diverso tempo che non lo vedeva, perché era andato all’estero per motivi di studio
Era tornato da poco in Italia per aiutare il vecchio parroco di un grosso paese della bassa padana. Parlarono un poco di studi biblici, argomento che li accomunava pur nella diversità dei rispettivi interessi e occupazioni.
Arrivò anche il parroco e cominciò a scrutarli: l’inattesa irruzione in sacrestia non gli piacque molto.
Nei suoi occhi era facile scorgere una muta domanda: chi è mai costui? Di che parlano?
Andrea si presentò; dopo pochi convenevoli, il vecchio prete lo volle mettere alla prova imponendogli di servir messa. A quell’ora mattutina non c’erano ragazzi a portata di mano. Era evidente che si trattava di un esame; se avesse declinato l’invito sarebbe passato immediatamente nel registro dei sospetti. Continua a leggere »


Per preparsi alla Pasqua che viene

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San Giovanni usa più volte nel suo vangelo il termine “gloria” (doxa). Quando noi leggiamo questa parola pensiamo a tutt’altro. Pensiamo alla fama, all’essere famosi, sulla cresta dell’onda, conosciuti, stimati, adulati, venerati. Pensiamo ai divi della tv o ai campioni dello sport o della musica.

Ma per Giovanni la “gloria” è quando nella tua vita si rende manifesto, visibile, trasparente Dio. Nell’antico testamento, la gloria di Dio era la nube che accompagnava il popolo di Israele nel suo peregrinare. Gesù è la “gloria di Dio”. Gesù fa vedere la gloria di Dio quando guarisce, quando accoglie i peccatori, quando resuscita Lazzaro, quando vive la trasfigurazione o quando dice le beatitudini. Ma il culmine della sua gloria, è la croce. Nella croce noi vediamo che Dio sacrifica quello quanto ha di più prezioso per dimostrare di amarci, di starci sempre vicino.

Sacrificio, questa parola, che tanto urta la nostra sensibilità. Normalmente la associamo a dolore, a perdita a qualcosa di negativo. In realtà non lo è, ma ad una condizione. Quante mamme e papà si svegliano la notte per accudire i figli che piangono… e non gli costa assolutamente, perchè è loro figlio…lo amano!!! O quello che fa un innammorato per il suo amore… Un sacrificio fatto per amore non costa nulla a chi lo fa. Il sacrificio di Gesù ci svela il volto di Dio-Amore, che sacrifica quello che ha di più prezioso, la vita del suo figlio amato, per dirci quanto ci ama!!! Continua a leggere »


Il nostro 8 Marzo: i frutti di un anno di lavoro

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 A volte l’8 marzo diventa la festa dei grandi proclami e delle facili frasi sdolcinate ad effetto, che lasciano il tempo che trovano. Nel libro “io speriamo che me la cavo” c’è una storia che sempre mi fa pensare: “Io penzo (e credo) che la donna deve essere uguale a l’uomo, perché non è giusto che non è uguale. L’8 Marzo la donna deve essere uguale, all’uomo! In quel giorno tutti gli uomini portano le mimose alle donne, e anche agli altri uomini, però io conosco un uomo che l’8 Marzo a una donna gli diede un calcio. Melo ha raccontato mio patre.

Mio patre porta i tram adesso, ma una volta faceva il pompiere. Allora accadde che una donna dell’8 Marzo si voleva buttare giù dal tetto, e chiamarono i pompieri. Mio patre era quello che saliva sulle case per non fare gettare la gente dai palazzi. Lui salì, e quando si trovò faccia a faccia con la pazza gli disse: «Ma tu perché ti vuoi buttare per farci passare un guai a noi?».
Allora quella un pocò ci penzò ancora se si voleva buttare o ritornare nel salotto, e penzò di buttarsi. Ma anche mio patre si buttò su di lei e la prese. Quando scesero giù, un amico di mio patre, che era pompiere (ma giù) diede un calcio alla pazza per la paura che s’era preso. Io se ero quel signore il calcio non glielo davo quel giorno ch’era l’8 Marzo, un altro giorno sì” .Molte volte questa commemorazione diventa questo o un momento di frasi smielate che si dimenticano il giorno seguente e la vita segue uguale con le solite ingiustizie. Continua a leggere »


resoconto di febbraio

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Cari amici,

Vi racconto un po’ le attività svolte in questo mese:

Riunione con i genitori dei bambini che ricevono la borsa di studio. Il tema è stato la gestione dei conflitti ei modi per risolverlo. La cosa interessante è stata una domanda che mi hanno fatto a me a parte: “Padre, ma i suoi genitori non lo picchiavano?”. Risposta mia: ” che io mi ricordi no… e non ero cero un bambino tranquillp, però si parlava e mi facevano raggionare”. Riflessione della mamma: “A me mi picchiavano con il bastone. ma oggi ci hanno detto che non si deve fare lo steso con i propri figli. Sarà vero?”.

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La terribile realtà … San Benito peten citato del New York Times

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 Un rapporto pubblicato Domenica scorsa dal quotidiano “The New York Times” mette in evidenza i casi di ragazze incinte in San Benito Petén, che hanno sposato, uomini molto più grandi, prima dei 14 anni, l’età legale per il matrimonio con il consenso dei genitori.

Nell’articolo di Stephanie Sinclair, vincitore del Premio Pulitzer, presenta le storie di adolescenti che hanno sposato e che sono diventate madri in condizioni precarie. Sinclair ha visitato diversi villaggi nella zona di sviluppare un progetto che un’organizzazione “Too Young to Wed”, con il sostegno del Fondo per la popolazione, le Nazioni Unite.

In Guatemala il 53% delle donne di età compresa tra 20-24 anni si è sposata prima dei 18, e il 13% prima dei 15 anni, secondo il Concilio della popolazione.

“Molti di questi bambini affrontano gravi situazioni simili a quelle di ragazze spose in altre nazioni in via di sviluppo. Hanno lasciato i loro studi, sono state oggetto di violenza fisica e sessuale; gravidanze a rischio, senza assistenza medica, e per molti aspetti sono controllati da uomini più grandi che li trattano come servi sessuali e domestiche Continua a leggere »


Inizia un nuovo anno… tante speranze… tanto da fare

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Dopo le vacanze ricominciano tutte le attività. Si riprende un anno, con tanti progetti da voler realizzare, tanti sogni, tante speranze e tanto davvero tanto da fare. Un piccolo resoconto di queste due ultime settimane:

 Borse di studio

Stiamo selezionando con il gruppo della pastorale dell’educazione i candidati alle nuove borse di studio. Quest’anno raggiungiamo il numero è aumentato considerevolmente, molto più del doppio dell’anno scorso. Sono 38 quelle per bambini e 5 quelle per le mamme, raggiungendo un totale di 43 borse di studio. Poco alla volta aumentiamo e poco alla volta cerchiamo di rispondere alle esigenze della gente del posto. Le domande sono sempre tante e molto di più delle borse di studio che possiamo dare. Inoltre, c’è un lavoro minuzionso dietro,  quello di controllare che le borse di studio arrivino davvero a chi ne ha più bisogno, ma per fortuna ho buoni collaboratori. La borsa di studio è uno strumento molto utile, perchè mi da la possibilità di obbligare i genitori a far studiare i figli, perchè se non portano buoni voti, perdono la borsa di studio. Continua a leggere »


vedere nelle difficoltà e nei problemi una opportunità…

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L’altro giorno mi chiama un amico su Skype e parliamo di varie cose. Ad un certo punto mi dice una cosa, che mi ha fatto ricordare come ho incominciato una mia omelia per il giorno dei santi, dissi: “Ultimamente nel cinema proiettano un sacco di pellicole sui supereroi. La chiesa ha i suoi, e sono i santi (perdonatemi ma sono cresciuto con la collana Eroi che facevano i salesiani…che erano le vite dei santi…), gente che ha saputo lottare perchè il bene trionfi e che ha saputo vedere nelle difficoltà e nei problemi che li attorniavano, un’opportunità o meglio vedevano che lì Dio li chiamava a fare qualcosa e quindi invece di fare come facciamo tutti, cioè iniziare a dire questo non va, quest’altro nemmeno… si sono rimboccati le maniche e hanno deciso di cambiare il mondo. Così Don Bosco, vide nella povertà dei suoi giovani una chiamata di Dio. La Pira, ha visto che la politica del suo tempo necessitava di persone che portassero un vento nuovo. San Filippo Neri e San Francesco d’assisi videro nei poveri e nella povertà, un’occasione di mettere al servizio i doni che avevano ricevuto da Dio. Non solo, ma hanno finito, per incontrare Dio in quella chiamata e a trasformare quello che facevano in un’offerta gradita a Dio”. Quanto il mondo ha bisogno di santi, di gente che si metta al servizio del bene e dei bisogni della gente, che voglia costruire un mondo migliore.

Ora, ci prepariamo a festeggiare la festa di Don Bosco. C’è una frase di don Bosco tra le tante che mi ha sempre colpito: “Quanti prodigi ha operato il Signore in mezzo a noi. Ma quanti più ne avrebbe compiuti se Don Bosco avesse avuto più fede“. E, verso la fine della sua vita, don Bosco ammetterà: “Se io avessi avuto cento volte più fede, avrei fatto cento volte più di quello che ho fatto“. Comprendo la profondità di queste due frasi di don Bosco. Lo ammetto anche io, è difficile fidarsi di Dio. Spesso, è molto più facile poggiare e contare sulle proprie forze Continua a leggere »


vicini alla gente…vicini a Dio

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 TANTI AUGURI PER LE FESTE PASSATE E DI UN NUOVO ANNO ALLA LUCE DEL SIGNORE.

C’è una bellissima scena nell’ultimo film di don Bosco, che mi aiuta a raccontarvi le esperienze che ho vissuto in questi giorni. Giovannino sta accompagnando alla messa don Calosso. Passando per il paesino incontrano un bambino che sta male con la febbre. Don Calosso, si ferma, da alla madre i soldi per le cure mediche, e solo dopo va verso la Chiesa per celebrare messa. Giovannino colpito dal gesto del sacerdote, gli dice che da grande vuole essere proprio come lui.

Il segreto di don Calosso è che sa tutto del suo paesino, ne conosce le persone, le visita, sa quello di cui soffrono e di quello di cui hanno bisogno. L’esperienza che sto facendo in questi anni in missione, è proprio questa. Sto in mezzo alla gente, sto con loro. Papa Francesco, dice che il sacerdote deve puzzare di pecora, non c’è definizione più bella che potesse dare del sacerdote. Devo dire che a volte mi sembra qualcosa di spropositato. Di irrealizzabile… Penso alla mia parrocchia con 60000 persone. Come si può essere presenti nella vita di così tanta gente. Veramente non ne ho idea, cerco di essere disponibile, quando mi chiamano, cerco di valorizzare il tempo che passo con loro, imparando a non guardare l’orologio (cosa che non sempre mi risulta facile). Tutta questa lunga introduzione per raccontare alcune esperienze di questi giorni che sono state delle lezioni di vita.

Prima lezione (VOLONTA’): Termino la messa e inizia a cadere un nubifragio vero e proprio. Si avvicina una famiglia e mi chiede se la posso accompagnare a casa con la macchina. Sono una ventina tra persone grandi e bambini (la famiglia comprende nonna 40enne figlie ventenni e nipotini trai 2 e gli 8 anni). Chiaramente accetto. Vi posso giurare, che queste persone con i bambini hanno camminato quattro o cinque kilometri a piedi per venire alla messa. Io mi sono detto, ma io in Italia per andare a messa avrei fatto tutta quella strada e mi sono sentito un verme, soprattutto pensando che avrebbero fatto il viaggio di ritorno scalzi e sotto la pioggia. Continua a leggere »


Vi auguro un Buon Natale da pecorella nera…

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 C’era una volta una pecora diversa da tutte le altre. Le pecore, si sa, sono bianche; lei invece era nera, nera come la pece.

Quando passava per i campi tutti la deridevano, perché in un gregge tutto bianco spiccava come una macchia di inchiostro su un lenzuolo bianco: “Guarda una pecora nera! Che animale originale; chi crede mai di essere?”. Anche le compagne pecore le gridavano dietro: “Pecora sbagliata, non sai che le pecore devono essere tutte uguali, tutte avvolte di bianca lana?”. La pecora nera non ne poteva più, quelle parole erano come pietre e non riusciva a digerirle.

E così decise di uscire dal gregge e andarsene sui monti, da sola: almeno là avrebbe potuto brucare in pace e riposarsi all’ombra dei pini. Ma nemmeno in montagna trovò pace. “Che vivere è questo? Sempre da sola!”, si diceva dopo che il sole tramontava e la notte arrivava.

Una sera, con la faccia tutta piena di lacrime, vide lontano una grotta illuminata da una debole luce. “Dormirò là dentro” e si mise a correre. Correva come se qualcuno la attirasse. “Chi sei?”, le domandò una voce appena fu entrata. “Sono una pecora che nessuno vuole: una pecora nera! Mi hanno buttata fuori dei gregge”.

“La stessa cosa è capitata a noi! Anche per noi non c’era posto con gli altri nell’albergo. Abbiamo dovuto ripararci qui, io Giuseppe e mia moglie Maria. Proprio qui ci è nato un bel bambino. Eccolo!”. La pecora nera era piena di gioia. Prima di tutte le altre poteva vedere il piccolo Gesù. “Avrà freddo; lasciate che mi metta vicino per riscaldarlo!”. Maria e Giuseppe risposero con un sorriso. La pecora si avvicinò stretta stretta al bambino e lo accarezzò con la sua lana.

Gesù si svegliò e le bisbigliò nell’orecchio: “Proprio per questo sono venuto: per le pecore smarrite!”. La pecora si mise a belare di felicità. Dal cielo gli angeli intonarono il “Gloria”. Continua a leggere »


Buon compleanno missione in Petèn

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vida_de_la_virgen_maria_inmaculada_1_20121204L’8 di Dicembre, la missione del Petén compie due anni!!! e lo abbiamo festeggiato nel migliore dei modi, proprio come avrebbe voluto Don Bosco. Con i bambini e i giovani della nostra parrocchia, sopratutto quelli dei quartieri più poveri

Abbiamo organizzato un pomeriggio di giochi ai quali hanno partecipato piú di quattrocento tra bambini e ragazzi. Con un bus e con i pickup della parrocchia siamo anche andati a raccogliere i bambini nei loro quartieri, cosí da far venire i bambini dei quartieri poveri.

Abbiamo iniziato con un’ave Maria, in ricordo di quella prima ave Maria con la quale Don Bosco inizió tutta la sua opera. Un gesto simbolico, ma non solo. Era la prima volta che si celebrava il cerchio mariano, nella nostra missione. Grazie ad una donazione proveniente dalla spagna si é potuto regalare un giocattolo ad ogni bambino  per fargli festeggiare il Natale, per molti di loro sará l’unico regalo che riceveranno…  La maggior parte dei quartieri della nostra parrocchia sono molto poveri. Continua a leggere »


Se non hai pane…

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Vi racconto una delle mie tante ultime peripezie. Vado ad uno dei tre villaggi per celebrare la messa. Avevo già celebrato altre due messe ed erano circa le 11 di mattina. Arrivo nel villaggio, e per un incomprensione con la segretaria (mi aspettavano un’ora prima, già avevano cominciato la celebrazione della parola di Dio, pensando che non sarei più arrivato), tiro fuori le cose per celebrare la messa e mi accorgo che la sacrestana si è scordata di mettere le ostie nella mia borsa. Avevo fatto tutto di corsa e non avevo avuto il tempo di controllare se c’era tutto. Tornare indietro per prendere le ostie e ritornare avrebbe richiesto troppo tempo (mezz’ora per andare ed un’altra per tornare) e non ce lo avevo visto che normalmente la gente pranza a 12. Non avrei mai fatto in tempo (nonostante la mia guida). All’inizio ho pensato, continuiamo la celebrazione della parola di Dio, infondo l’hanno già iniziata.

Non volevo, però, far rimanere male la gente che era venuta. Camminare anche un’ora per andare alla messa e poi la messa non c’è… diciamo che non è proprio il massimo, io mi sarei alquanto alterato e devo dire che i nostri fedeli sono a volte fin troppo pazienti. Così mi sono detto “devo trovare assolutamente una soluzione”. Non avendo la stessa capacità di Gesù di fare i miracoli e di moltiplicare il pane, chiedo alla gente che stava in Chiesa se avesse in casa un poco di farina di grano. Continua a leggere »


se hai due rupie

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In questi giorni abbiamo avuto l’incontro dei religiosi del vicariato. Così ho avuto un po’ di tempo per la riflessione personale. Il vescovo, Mons. Mario Fiandri ha celebrato la messa con noi. Nella sua omelia tra le tante cose che ha detta ha citato Madre Teresa che una volta disse: “se hai un povero che bussa alla tua porta e hai solo due rupie, con una compra cibo per poterlo sfamare e con l’altra compragli un mazzo di fiori per tirargli su il morale“.

Questa frase mi ha fatto parecchio riflettere. Non basta fare il bene ai poveri, ma farli sentire come principi. Per noi cristiani la carità va fatta con amore, deve creare una relazione vera con chi hai di fronte, altrimenti è serve solo a tacitare la coscienza e mi è venuto in mente il vangelo delle beatitudini. Ad un certo punto dice “Beati voi afflitti” e nell’altra versione di Luca “Beati voi che piangete”… piangere ed essere affliti fa a cazzotti con la promessa di felicità di Dio…a meno che non ci sia qualcosaltro dietro. Sono beati coloro che sanno commuoversi davanti alla sofferenza dei propri fratelli. Sono beati perchè nel loro cuore alberga l’amore di Dio. 

Tornando in parrochia mi aspettava l’oratorio estivo.Resto davvero meravigliato dal fatto che ragazzini e bimbi dai 7 ai 14 anni si riuniscano tutti i giorni per un mese intero per studiare. In Italia le attività estive sono soprattutto ludiche. Chi ti verrebbe a studiare durante le vacanze. Qui, invece, hai un sacco di bambini che vengono per poter studiare e molti non vengono per le distanze (provvederò con il pickup…mi sto organizzando). Così, io mi rianimo e trovo le forze, che forze a volte scemano per quello che vedi intorno (in fondo quello che racconto nelle mail è solo una parte) e mi ricordo del perchè sono qui. Per loro, che hanno voglia di cambiare, che hanno voglia di avere una possibilità di vita.

Mi rimetto a sorridere con speranza perchè il mio è un Dio che sorride sempre…  Continua a leggere »


Quanto vale una vita umana?

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Una domanda che può essere banale per chi sta in un mondo nel quale, la medicina è un diritto acquisito per tutti, la vita umana non è continuamente minacciata. Oggi, 2 di Noviembre, giorno in cui la Chiesa ricorda i fedeli dei defunti, è una domanda che mi si pone in maniera forte, anche a causa di alcune vicende che mi hanno fatto riflettere:

1) La notte andiamo come sempre a distribuire cibo alla gente povera che accompagna i malai in ospedale. Arriva di urgenza una bambina morsa da un serpente. Il barbamariglia è un serpente che uccide in poche ore. La dottoressa dice ai parenti che hanno finito in ospedale le scorte di siero antiveleno. Proviamo a chiamare all’altro ospedale di Petèn che ugualmente non ha il siero (Premetto, rimanere senza siero antiveleno in Petèn, è come in Italia rimanere senza aspirina, i serpenti velenosi sono comunissimi e i morsi ancora di più). Dicono alla Signora, che può cercare di comprarlo in farmacia (se ce l’hanno) ed ogni fiala vale 550 quetzal. La signora è indigena, non ha neanche i soldi per mangiare. Ci vogliono almeno otto fiale per far vivere la bambina. Per ora siamo riusciti a comprarne una. La bambina è sopravvissuta, sono due giorni che sta nell’ospedale, in realtà il serpente non l’ha morsa bene. Quello che più mi ha scandalizzato è che il medico con naturalezza ha detto alla famiglia: “Non abbiamo siero, sua figlia morirà, non possiamo fare niente”. Quanto vale una vita, per un medico esattamente nulla. La vita umana è un business. Chi ha i soldi vive. Gli altri si arrangiano come possono. Continua a leggere »


Ottobre mese missionario

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imagesCarissimi amici,

Sono passati già tre anni da quando il 1 di Ottobre del 2011 salutavo l’Italia e partivo per il Centro America. Il tempo vola…

In questi giorni ho avuto diverse esperienze che condivido:

L’altro giorno si è presentata alla parrocchia una signora chiedendo di battezzare un bambino che era già morto. Le spiego che non le potevo dare il battesimo, ma che non doveva preoccuparsi dell’anima del bambino perchè sicuramente stava in cielo. A quel punto gli dico che possiamo fare il funerale in Chiesa e che ero disponibile io a celebrarlo. A quel punto la signora mi dice: “Padre, il bambino sta ancora nel ventre della mamma, che è stata uccisa dal marito, che l’ha ammazzata sparandole allo stomaco e due colpi alla testa” (mi perdonerete la crudezza dei dettagli, ma riporto la conversazione)

A quel punto la signora che l’accompagnava che era la sorella maggiore della persona uccisa continua: “Il marito è scappato, e ha caricato il cadavere nell’auto e lo voleva buttare in un burroni della capitale. La polizia lo ha rincorso e lo hanno catturato dopo un lungo inseguimento”.

Rispondo: “facciamo il funerale con tutti e due”.

La madre mi risponde “Padre, purtroppo, neanche mia figlia non è battezzata”.

Rispondo senza pensarci: “Il funerale si può fare ugualmente”. Non so se non si possa fare un funerale ad una persona che non è battezzata, e devo dire che non mi sono neanche documentato o chiesto se quello che facevo era giusto o sbagliato. Ho semplicemente pensato ad una frase che ha detto papa Francesco quando ordinò i 13 nuovi sacerdoti. Una frase che sto cercando di prendere sul serio nella mia vita sacerdotale. “Abbiate misericordia, tanta  e se viene in voi lo scrupolo di esser troppo perdonatori pensate a quel santo prete che andava davanti al tabernacolo e diceva ‘Signore, perdonami se ho perdonato troppo, ma sei tu che mi hai dato il cattivo esempio”. Il funerale è stato un momento molto forte, nella mia vita sacerdotale. Ho fatto molti funerali di persone uccise tragicamente da quando sono qui in missione, ma mai di un bambino (in realtà non avevo mai celebrato il funerale di nessun bambino ancora). Spero che le mie preghiere abbiano accompagnato l’anima di questo angioletto nel seno del Padre. Continua a leggere »


una piccola luce è in grado di dissipare le tenebre più oscure

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downloadCredo che questa frase possa sintetizzare bene quelle che sto vivendo in questo momento:

Sono stati giorni piuttosti intensi e difficili per vari motivi:

Prima di tutto, la situazione difficile e di violenza che si sta creando in San Bneito. É un periodo in cui gli omicidi sono aumentati esponenzialmente (per non parlare dei furti, e di tutti gli atti criminali) le morti sono all’ordine del giorno e ormai neanche le conto. Addirittura abbiamo avuto una sparatoia in uno dei cortili di una nostra cappellina (quella della Vergine della Pace… sembra un controsenso), per fortuna non c’era nessuno in quel momento, è stato uno scontro tra bande ed una si era rifugiata nel cortile della Chiesa. Già sapete del furto del Tabernacolo, abbiamo fatto un po’ di domande e si è scoperto che è stato rubato dal genero di una signora indigena della Chiesa. É un boss locale, ed è un tipo pericoloso, la suocera è andata a chiedergli di ridargli perlomeno le ostie e lui gli ha risposto di farsi gli affari suoi, perchè altrimenti l’unica cosa che avrebbe trovato era una pallottola. Hanno tentato di sequestrare un signore della parrocchia, per fortuna, l’uomo è riuscito a scappare in tempo, ma è vivo per miracolo, la figlia, una ragazza davvero dolcissima, di quelle che non riuscirebbe a fare male ad una mosca, ora vive con il terrore, non esce di casa, per paura di fare la stessa fine. Vederla piangere e soffrire per la paura di uscire di casa, è duro da accettare.

Secondo, la quantità di lavoro che è aumentata terribilmente, perchè Padre Michele, sta in Italia in vacanza e quindi siamo solo in due e dobbiamo sostituirlo. Il problema che in questo momento anche vari sacerdoti sono in vacanza e con Shiju stiamo coprendo anche altre parrocchie (non ci facciamo mancare proprio niente…). Questa settimana sto per battere il mio precedente record di messe in una settimana, dovrei arrivare a 20 se non ci sono funerali all’ultimo minuto tra oggi e domani… Continua a leggere »


Ricordatorio… borse di studio

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In Italia fremono i preparativi per la riapertura della scuola di ogni ordine e grado…, io approfitto per ricordare la possibilità di aiutarci con le borse di studio sia per i bambini che per le mamme che vogliono studiare.

Ricordo a coloro che hanno già  sostenuto il progetto l’anno scorso  di inviare la quota per il prossimo anno entro Novembre e a coloro che vorrebbero  iniziare ad aiutare di far pervenire la propria adesione entro la fine di Ottobre…

Approfitto per mandarvi alcuni stralci delle lettere che i bambini e le mamme hanno mandato ai loro padrini, per mettervi a conoscenza…

Vi dico che io e i miei due fratelli viviamo con i nonni; loro ci stanno crescendo perché mia mamma morì in un incidente mentre rientrava dal lavoro.

Ringrazio Dio di averci dato dei nonni che ci amano e ci consigliano per insegnarci le vie del Signore. Sono molto  contenta di poter partecipare alle iniziative della Chiesa: Sono catechista dei bambini, coordino anche i canti e le letture durante le celebrazioni. Ho già fatto la prima comunione e sono molto contenta di nutrirmi col corpo e il sangue di Cristo. Quest’anno nel mese di novembre farò anche la cresima. Ho 15 anni sto studiando e frequento il primo anno delle superiori e vorrei proseguire negli studi per diventare qualcuno nella vita sebbene mi costa molto ma con l’aiuto di Dio a cui chiedo che mi dia la forza e la fiducia per andare avanti affinchè i miei nonni si convincano che con i loro sforzi e con l’aiuto di Dio si possono diplomare non solo i maschi ma anche io per diventare qualcuno nella vita. Chissà che questo sogno diventi realtà. Continua a leggere »


notizie fresche fresche dalla missione in Petèn

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Un po’ di notizie delle nostre attività per farvi compagnia durante le vacanze.

In questi giorni sono venuti a trovarci un gruppo di volontari spagnoli di Aranjuez, capitanati da un sacerdote salesiano Don Paolo Labrado. Sono stati con noi ed hanno condiviso con noi ogni momento, dalla preghiera, ai pasti, al servizio ai poveri. La nostra comunità come sempre si allarga e fa posto a tutti coloro che vogliono condividere un po’ in clima di famiglia. Principalmente hanno organizzato attività con i ragazzi.

Devo dire che la loro presenza è stato un grande dono per la nostra comunità e personalmente mi ha permesso di poter fare quello che più mi piace… cioè stare in mezzo ai ragazzi. Dovendo occuparmi di tante cose materiali e dovendo organizzare tante cose, a volte non hai il tempo per poter seguire le persone come vorresti, mentre in questi giorni ho potuto farlo con la calma necessaria, anche grazie alla loro preziosissima mano. Spero presto di potervi mandare una testimonianza loro…

Quello che posso dirvi è che davvero pensavo di come stare con i giovani sia il miglior toccasana per la propria vocazione. Sopratutto qui, dove la scommessa grande sono loro… dove loro sono l’unica speranza i cambiare le cose, perchè se loro prendono in mano la loro vita e decidono di scommetterla in qualcosa di grande allora si è possibile che le cose cambino… e che ci sia un futuro per questo paese. Continua a leggere »


Resoconto Attività

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Un po’ di notizie delle nostre attività di questo mese

Pastorale della salute

In questo mese è stata con noi Emanuela Olmetto, una ragazza del Movimento Giovanile Salesiano, laureata in medicina, che ha voluto passare un mese con noi. È stato un dono davvero prezioso. Si è prodigata nella nostra clinica e nei villaggi circostanti per svolgere la sua professione di medico. Nelle altre mail ho mandato le sue testimonianze della sue esperienza.

La sua presenza è stato davvero un regalo per la nostra comunità. Non solo per la sua professione che è stata apprezzata da tanti (si erano già organizzati per rapirla e farla rimanere qui…), ma anche per il suo squisito stile salesiano di fare le cose tanto necessario qui. Ha lavorato davvero tantissimo e senza sosta.

Una cosa bella è stato il fatto che lei abbia parlato alle varie ragazze della parrocchia sopra l’importanza di farsi l’esame del tumore al seno e all’utero (diciamo che le ha fatto terrorismo psicologico vero e proprio). Risultato che siamo riusciti a convincere ben 56 ragazze a farsi l’esame. È un risultato storico e senza precedenti più del triplo delle volte passate, perché qui si ha paura a farsi il test (raccontava Emanuela che molte tremavano prima di farselo). Ha visitato i vari villaggi di cui ci occupiamo facendo visite soprattutto ai bambini. Ha collaborato ad una giornata di fluorizzazione per insegnare ai bambini a lavarsi i denti. Continua a leggere »


si dice che le vie del Signore sono infinite… a volte fa proprio le cose più strane

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284612_4558577888462_767584492_nCari amici,

Questa volta mando due mail perché sono tante le cose che ho da dirvi… nella prima vi racconto un po’ quello che sto vivendo e nella seconda quello che sto facendo…

Il 29 di Giugno ho compiuto sei anni di ordinazione sacerdotale… ed il Signore ha pensato di farmi un regalo davvero speciale. Il giorno prima, all’ora di pranzo mentre stavamo ancora tutti a tavola suona il campanello. Vado io ad aprire la porta e si presenta una signora che chiede di accompagnarla a casa sua perché le stava morendo la zia.

Avverto gli altri che sarei andato io. I casi strani della vita, l’unico pomeriggio in cui non avevo molto da fare (capita raramente e ultimamente anche meno). Per cui salgo sulla macchina e ci dirigiamo alla casa della signora. Arrivo lì. La gente gridando, piangendo, altri pregando. Io mi avvicino, saluto con cortesia. Dico che avremmo avuto un momento di preghiera per chiedere la guarigione del malato e per invocare la misericordia di Dio, se avesse voluto portarsela in cielo con lui. Termino la celebrazione e come mia consuetudine, chiedo informazioni sulla persona, mi dicono che ha 46 anni e tre figlie femmine. Il marito l’ha abbandonata. Domanda da quanto stesse così e mi dicono che dieci giorni prima era stata in ospedale e l’avevano dimessa dandogli dei medicamenti da prendere e dato che non avevano i soldi per pagarli non se li era presi. Poi aggiungono che il giorno prima sul far della sera aveva cominciato ad avere dolori al braccio, come crampi prima alla mano e poi al braccio. La mattina aveva smesso di parlare. Continua a leggere »


Terza settimana della nostra volontaria

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10464392_808824412476224_3465119757932331183_nil tempo vola e già sono arrivata a metà della mia esperienza qui nel Peten, esperienza che giorno dopo giorno mi sta regalando emozioni sempre piu’ grandi. Proprio ieri ho vissuto una bellissima giornata e voglio condividerla con voi. Padre Shiju (qui i sacerdoti si chiamano padre e non don), uno dei 3 salesiani missionari che vivono a San Benito, mi ha proposto di partecipare al ritiro dei ragazzi che si stanno preparando a ricevere il sacramento della confermazione. Il ritiro si è svolto in una spiaggia vicino a San Benito chiamata Playa San Jorge, un posto davvero meraviglioso, e ben 64 ragazzi con un’età compresa tra i 14 e i 18 anni vi hanno partecipato. La prima cosa che mi ha colpito è stata l’orario. Il ritrovo era fissato alle 6 della mattina. Mi ha colpito perché se in Italia un animatore o un sacerdote provasse a proporre un orario simile rischierebbe il linciaggio come minimo. Ad animare il ritiro c’erano 2 post novizi salesiani Brandon e Carlos che stanno passando le loro vacanze qui a San Benito. Che dire? Per un giorno mi è sembrato di stare in Italia. Tutto è stato curato in perfetto stile salesiano. Il clima che si è venuto a creare e’ stato quello tipico di una famiglia salesiana, un clima di festa, di gioia e di totale accoglienza. La giornata è trascorsa in allegria tra giochi, bans, catechesi animata, canti e scenette. I ragazzi, come loro stessi hanno condiviso alla fine del ritiro, hanno vissuto un’esperienza bellissima,  si sono divertiti e allo stesso tempo si sono sentiti amati. C’erano ragazzi appartenenti a tutte le classi sociali,  da quella medio benestante a quella poverissima. Un ragazzo in particolare non voleva venire perché i genitori non potevano pagare la quota e padre Shiju gli ha detto che se il problema erano i soldi allora non c’era il problema. È esattamente la stessa cosa che molti salesiani dicono anche in Italia quando un animatore dell’oratorio non può pagarsi il campo estivo. Questa giornata  mi ha fatto ancora una volta innamorare di più di don Bosco. Se don Bosco non avesse mandato i suoi salesiani in missione tutti questi giovani non avrebbero potuto vivere la bellissima esperienza che hanno vissuto. I salesiani gli hanno parlato dell’importanza di dare frutti buoni, di avere dei sogni, di rispettare la propria vita e il proprio corpo, cose che possono sembrare ovvie ma che in questa parte del mondo nessuno conosce. I giovani spesso non hanno prospettive e non sanno scegliere tra cosa è bene e cosa è male. Si sposano ancora adolescenti e pochi terminano gli studi. In pratica sono costretti a diventare adulti quando ancora meriterebbero di vivere la loro adolescenza. Questo perché i genitori sono spesso poverissimi e hanno troppi figli per poter prendersi cura di ciascuno. Avere qualcuno che si prende cura di loro, che gli mostra un altro tipo di vita con valori e ideali differenti come quelli proposti dal cristianesimo è fondamentale! E questo è proprio ciò che i salesiani qui tra mille difficoltà stanno cercando di fare. È un lavoro duro e richiede pazienza e tanto coraggio ma devo ammettere da quello che ho visto che  gli riesce proprio bene!  Continua a leggere »