Natale la festa dei deboli
Un piccolo bambino in una mangiatoio avvolto in panni improvvisati… debole indifeso… ci ricorda che lui é presente… é li in tanti deboli, sfiduciati emarginati. Probabilmente in uno di quei tanti volti sfigurati che incontriamo continuamente lungo la strada… Tutti questi anni in Petén mi hanno dato la consapevolezza che lui é li… si é li presente e ti parla. Nel migrante che ti arriva senza nulla cercando fortune, nel rifugiato che sta scappando dal suo paese e che non puó farvi ritorno perché altrimenti lo ammazzano, del vecchietto o della vecchieta rimasti soli perché i figli li hanno abbandonati, del malato che non si puó alzare dal letto, della signora cieca, che rimasta sola ha deciso di adottare una signora anch’essa cieca che non ha piú nessuno, della famiglia che vive in una capanna,. di quella che non ha da mangiare. Natale é la festa dei deboli… perché a volte vorresti avere la bacchetta magica per poter risolvere tutti i problemi, ma poi ti ricordi che Dio non l’ha fatto, che Dio ha scelto la via dei deboli, perché solo condividendo il tempo con loro capisci cosa é davvero importante nella vita, cosa abbia davvero bisogno la gente. Piú di tanti beni, ha bisogno di persone che ti scaldano il cuore (proprio come il bue e l’asinello che fanno da termosifone al Signore della vita), proprio come Gesú che é venuto a servire e non a essere servito. Continua a leggere