due ladri un po’ particolari…

In questo mese molti di voi staranno in vacanza, io approfitto per raggiungermi dovunque voi siate con qualche notizia fresca, almeno per rinfrescare il torrido caldo italiano. Qui Agosto è mese di piena attività (scuola, lavoro, etc.) perché le vacanze sono in Dicembre.

Mi trovo di nuovo in Guatemala da alcuni giorni per terminare il lungo per iter per la residenza temporale. Dopo un po’ di peripezie e vicissitudini (la persona che nell’ufficio dell’immigrazione si occupava della mia residenza è stato licenziato e per questo ho dovuto ricominciare tutto da capo), finalmente, mi hanno concesso il permesso di residenza. Ora devo aspettare una settimana perché mi ridiano il passaporto. Risiedo nella casa ispettoriale e proprio qui l’ altro giorno è capitato una cosa abbastanza strana ma che ben fa comprendere la situazione della gente qui. Sono entrati nella sacrestia della parrocchia della casa ispettoriale due persone, una delle quali armata di pistola e hanno intimato alla sacrestana di dargli tutto il denaro della questua. Da quello che mi dicono, erano per lo meno cinque anni che non capitava e con tutto che abbiamo un vigilante a tempo pieno che si occupa della sicurezza della casa.

In quel momento è entrato nella sacrestia anche il parroco, che ha riconosciuto uno dei due ladri. Pensate che o aveva visto poco prima ricevere la comunione alla messa. A questo punto il sacerdote (con un coraggio, al limite della pazzia per me) ha incominciato a sgridarlo, dicendogli che aveva da poco fatto la comunione, e come poteva stare con la coscienza pulita prendendo il corpo di Cristo e fare quello che stava facendo. Non ci crederete, ma è stato tanto convincente che il ladro gli ha perfino consegnato l’arma e successivamente se ne è scappato. Io ero fuori per fare alcune compere con l’economo ispettoriale, e sono arrivato una mezz’ora dopo che era finito tutto.

L’accaduto mi ha fatto riflettere parecchio. è chiaro che non erano un ladri provetti, semplicemente gente povera che cerca un modo per poter vivere, ma gente dal cuore buono, gente che nonostante gli errori, ha nel cuore Dio. A volte la povertà ti spinge a fare cose che non vorresti fare. A me come sacerdote il compito di non fermarmi al semplice fatto, ma di scavare e cercare di capire in profondità. In questo anno sto imparando a non giudicare, o almeno ci sto provando… A volte è difficile, ma questa esperienza in missione mi sta insegnando il vero significato della frase “Misericordia io voglio e non sacrificio”. Non so ma probabilmente in questa frase è racchiuso tutto il messaggio biblico.

La misericordia non è quello che Dio esige dall’uomo, ma quella che Egli dà all’uomo. Quella di cui vengo investito ogni giorno, quella che mi ha portato, ormai, quasi un anno fa a partire come missionario, a lasciare tutto, la mia famiglia, le mie amicizie, le mie sicurezze per un continente totalmente sconosciuto, dove si parlava una lingua che non conoscevo affatto e a fare unico affidamento in Gesù Cristo. Questa certezza che Dio non vuole “sacrificare” le sue creature, ma salvarle, ogni giorno mi fa sforzare per poter anche io avere la stessa misericordia con gli altri, la stessa voglia (come mi ripete spesso un mio grande amico) di tenere gli occhi del cuore aperti per non fermarmi all’apparenza ma voler capire perché.

Buone vacanze e buon riposo. Vi voglio bene con tutto il cuore

Don Giampy