BUONA PASQUA: LA SALVEZZA VIENE DA UNO STRANIERO

Mi trovo ad Ancona da un anno. Una realtà abbastanza particolare forse unica. Nel nostro quartiere sono presenti persone che provengono da 101 nazioni secondo i dati del comune. Per cui quest’anno il mio augurio per la Pasqua prende spunto da quello che sto vivendo.

Stava pensando alla condizione di Gesù. Gesù era uno straniero. Era un Galileo. Veniva chiamato Gesù il Nazareno. Non viene chiamato nei Vangeli Gesù il betlemita (sua città di nascita ma con la città in cui ha vissuto per la maggior parte del tempo).

Se uno presta attenzione al Vangelo infatti dopo tutta una lunga genealogia per spiegare la sua discendenza davidica… ma che si interrompe proprio nel momento più importante… Quando dovrebbe esserci il passaggio tra Giuseppe e Gesù.

Non solo, ma quando torna a Nazareth, si definisce profeta non accettato in patria, riconoscendosi anche lui proprio come Narareno.

Quando va a Gerusalemme, è quindi uno straniero. Di una provincia dell’impero lontana dall’ortodossia, che vive un sincretismo religioso. Non viene accettato per le sue teorie “nuove” e “pericolose”. Uno straniero che predica e vuole insegnare a coloro che sono i depositari della vera e unica fede.

Gesù, lo straniero, non sente stranieri coloro che gli stanno accanto, li sente amici e li ama di un amore straordinario, gratuito, ama anche coloro che non lo amano. Lo straniero che non rende stranieri gli altri.

Gesù, lo straniero, ci insegna che il buono ed il vero può venire da dove meno te lo aspetti. Gesù, lo straniero, ci apre alla condivisione perchè Dio è sempre pronto a stupirci per vie che nessuno conosce.

Buona PASQUA di accoglienza