vicini alla gente…vicini a Dio

 TANTI AUGURI PER LE FESTE PASSATE E DI UN NUOVO ANNO ALLA LUCE DEL SIGNORE.

C’è una bellissima scena nell’ultimo film di don Bosco, che mi aiuta a raccontarvi le esperienze che ho vissuto in questi giorni. Giovannino sta accompagnando alla messa don Calosso. Passando per il paesino incontrano un bambino che sta male con la febbre. Don Calosso, si ferma, da alla madre i soldi per le cure mediche, e solo dopo va verso la Chiesa per celebrare messa. Giovannino colpito dal gesto del sacerdote, gli dice che da grande vuole essere proprio come lui.

Il segreto di don Calosso è che sa tutto del suo paesino, ne conosce le persone, le visita, sa quello di cui soffrono e di quello di cui hanno bisogno. L’esperienza che sto facendo in questi anni in missione, è proprio questa. Sto in mezzo alla gente, sto con loro. Papa Francesco, dice che il sacerdote deve puzzare di pecora, non c’è definizione più bella che potesse dare del sacerdote. Devo dire che a volte mi sembra qualcosa di spropositato. Di irrealizzabile… Penso alla mia parrocchia con 60000 persone. Come si può essere presenti nella vita di così tanta gente. Veramente non ne ho idea, cerco di essere disponibile, quando mi chiamano, cerco di valorizzare il tempo che passo con loro, imparando a non guardare l’orologio (cosa che non sempre mi risulta facile). Tutta questa lunga introduzione per raccontare alcune esperienze di questi giorni che sono state delle lezioni di vita.

Prima lezione (VOLONTA’): Termino la messa e inizia a cadere un nubifragio vero e proprio. Si avvicina una famiglia e mi chiede se la posso accompagnare a casa con la macchina. Sono una ventina tra persone grandi e bambini (la famiglia comprende nonna 40enne figlie ventenni e nipotini trai 2 e gli 8 anni). Chiaramente accetto. Vi posso giurare, che queste persone con i bambini hanno camminato quattro o cinque kilometri a piedi per venire alla messa. Io mi sono detto, ma io in Italia per andare a messa avrei fatto tutta quella strada e mi sono sentito un verme, soprattutto pensando che avrebbero fatto il viaggio di ritorno scalzi e sotto la pioggia.

Seconda lezione (CONDIVISIONE): A Natale abbiamo raccolto cibo da distribuire alle famiglie povere. Ho fatto delle belle borse per far passare una bella festa di Natale a tutte queste famiglie, anche grazie ad una donazione sostanziosa di una famiglia di città del Guatemala (con la stessa donazione ho anche comprato i pannolini per bambini e anziani che stanno all’ospedale, credo basteranno per tutto l’anno… In Ospedale non li danno e non tutte le famiglie possono permetterseli… e in ospedale non puoi lavare i vestitini del bimbo e gli anziani sono abbandonati a se stessi). Una delle scene più belle, in tutta la mia vita è stata vedere una signora che quando gli ho portato la busta con i doni, ha pensato di andarla a condividere anche con la gente attorno. A chi ha dato un pacco di pasta, a chi un pacco di riso, a chi una libra di faggioli. Questa signora nella sua semplicità mi ha fatto vedere che non si può fare festa se attorno a te la gente non festeggia.

Terza lezione (GENEROSITA’): Una signora quetchi è rimasta vedova, ed è già avanti con l’età. Nella cultura quetchi, una vedova se non ha parenti prossimi è destinata a morire di fame perchè nessuno la aiuta. Vive di beneficienza. Questa donna povera, sola, abbandonata dal mondo… Ha adottato un ragazzino quando era appena nato (ora ha 14 anni) perchè lo avevano abbandonato e lo stà crescendo come se fosse la mamma. Quante volte si trovano scuse all’essere generosi, pensando che non abbiamo i mezzi sufficienti… beh questa vecchietta indigena, che non spiccica una parola di spagnolo, che quando si viene a confessare, io non ho la minima idea di quello che mi dice, beh mi ha insegnato che èsempre possibile essere “umani” perchè di questo stiamo parlando quando siamo generosi con il prossimo, basta solo volerlo!!! Quest’anno voglio aiutare il figlio a studiare, di sicuro riceverà una delle borse di studio, purtroppo quest’anno è stato bocciato perchè non avendo soldi non poteva fare ricerche su internet che gli davano a scuola e per questo non gli hanno dato i punti necessari per superare l’anno… un giorno vi parlerò del sistema scolastico di qui, ma lo devo fare quando sono calmo e tranquillo, perchè ogni volta mi ci arrabbio è un sistema che fa in modo sistematicamente di rendere poveri i poveri.

Lo stare vicini alla mia gente, mi ha fatto passare un Natale davvero vicino a Dio…

Il Signore vi benedica. Ringrazio le tante persone che sostengono la missione con le preghiere e con l’appoggio economico. Dio vi dia (come ha promesso nel vangelo) cento volte tanto su questa terra e la vita eterna.

Don Giampiero


Per eventuali le donazioni ricordo:

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Causale per Giampiero Peten