8 Dicembre – FESTA DELL’ORATORIO

Una casa salesiana, in un luogo che grida l’emergenza educativa dei tanti giovani immigrati del quartiere che perfino le parete dei muri, ne sono impregnate. Quelle stesse pareti segnate dalle crepe dell’ultimo sisma. Un terremoto che ha reso inagibile la nostra chiesa parrocchiale ed altre parti della struttura, già segnata dal tempo e dalla necessità di una manutenzione straordinaria.

Un quartiere con più di 101 etnie differenti presenti. Tutto il mondo, raggruppato in un quartiere divenuto spesso ghetto a causa di politiche non sempre indirizzate verso una vera integrazione. La mancanza di alternative e di strutture per i giovani e gli adolescenti (perché purtroppo l’unico punto di ritrovo per tutto il quartiere è il nostro piccolo oratorio) ha dato vita al fenomeno delle baby gang e a fenomeni di degrado.

A complicare la situazione si è aggiunto il sisma che ha colpito le Marche circa un mese fa, rendendo la nostra chiesa inagibile e con essa anche alcune parti dell’oratorio riducendo quei pochi spazi di attenzione ai minori presenti nel territorio.

L’8 di Dicembre abbiamo celebrato nella palestra di Basket della casa. Non perché volessimo, ma perché ne siamo stati obbligati, non essendoci altro luogo adatto a contenere più di 550 persone che frequentano la nostra opera.

Il terremoto e la mancanza di spazi adeguati non ha impedito, però, di festeggiare con amore la nostra festa dell’oratorio. Una festa sentita e preparata dai ragazzi del doposcuola che raccoglie 50 bambini che apprendono a parlare italiano e ad integrarsi con i propri coetanei, ai 15 ragazzi del centro semi-residenziale del faro per i quali Ancona è la seconda famiglia, ai più di 300 ragazzi che frequentano le attività di danza, basket, catechesi, teatro e laboratori vari che cercano di costruire un posto fraterno, alle famiglie giovani che considerano l’opera di Ancona il posto migliore dove far crescere i propri figli.

Mentre celebravo la messa, vedere tutte quelle persone radunate nel pallone, mi ha fatto ricordare un canto di tanti anni fa che faceva, Chiesa di persone Si, chiesa di mattoni no… noi la chiesa di mattoni non ce l’abbiamo proprio più… ma la chiesa viva di persone radunate attorno a Cristo ce l’abbiamo. Una chiesa che cerca di rispondere sì alle esigenze di un territorio pur nella povertà dei mezzi. Un sì che hanno detto durante la celebrazione tre giovani, che hanno fatto la promessa di impegno come animatori.

Dimenticavo la mattina per farci stare tranquilli due scosse di terremoto le aveva comunque fatte… ma la voglia di stare insieme ha vinto anche quella di paura.

Speriamo ora di trovare persone dal buon cuore che collaborino per la ricostruzione della chiesa. Chiunque volesse contribuire può fare una donazione al conto della parrocchia con causale: per la ricostruzione della Chiesa

 

un abbraccio

Don Giampiero


Per chi volesse collaborare con una donazione: 

intestato a: Parrocchia Sacra Famiglia

IBAN: IT17V0103002600000063281745

Causale: Ricostruzione Chiesa


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