Buon Natale dai poveri di Petèn

Anche quest’anno siamo giunti al Natale. Da un mese sono stato nominato dal Vescovo, delegato per tutta la pastorale sociale del Vicariato. Un incarico che significa soprattutto farmi carico delle tante situazioni di dolore e povertà che vive la gente del Petèn. Tanti drammi a cui come Chiesa siamo chiamati a rispondere con tante iniziative di solidarietà e assistenza, di ospitalità e accoglienza. C’è sempre molto da fare, ci sono tante sofferenze da lenire e problemi da risolvere.

Oggi mi hanno chiamato dalla procura per i diritti per sapere se potevamo fare qualcosa per aiutare due villaggi. La polizia civile li ha sfrattati dal luogo in cui vivevano perchè lo avevano occupato abusivamente… Non voglio scendere nei discorsi se avevano ragione o torto ad occupare un terreno di altra gente… se sia giusto che in Guatemala ci sia gente che possegga varie “caballerias” (la caballeria è un’unità di misura… corrisponde a circa 64 ettari) e che ci sia gente che non abbia neanche un fazzoletto di terra dove poter vivere…

Però credo sia giusto pensare a tutti volti di quelle persone… i volti dei 200 e più bambini senza un tetto dove dormire (una comunità è stata ospitata nella chiesa di un villaggio… l’altra sta dormendo per strada)

Le autorità civili se ne lavano le mani, soprattutto durante le feste… dove, a detta loro, non hanno il personale per poter fare qualcosa. oggi gli daremo un po’ di cibo e vestiti.

Oggi mentre celebravo la messa mi sono ricordato di Don Alfonso Alfano, un santo sacerdote che ha speso la sua vita per i poveri e i bisognosi. Quando seppe che andavo in missione si è fatto 200 km in macchina per poter partecipare alla mia ultima messa in Italia e farmi da “chirichetto” come io facevo con lui da piccolo.

Le sue ultime parole dopo la messa sono state. Giampiero intraprendi un cammino difficile. Stare con i poveri è difficile, sarai un incompreso perfino dai tuoi stessi confratelli. Ricorda che una volta che fai posto ai poveri nel tuo cuore, non potrai più tornare indietro… Quando Dio entra nel cuore di una persona, non puoi più farlo uscire.

Il Natale è la festa del volto di Gesù che gioca a nascondino nel volto dei poveri… dei tanti volti sfigurati che incontriamo continuamente lungo la strada… dei migranti e rifugiati, degli anziani e delle vedove, degli orfani e dei tanti malati, ma Natale è anche il giorno in cui Dio è venuto a fare “tana libera per tutti”, è anche il giorno in cui ci assicura che il nostro batterci per un mondo di giustiza e di pace non è una pura utopia, ma un suo disegno

Buon Natale a tutti

Don Giampy