Un mostro spietato contro cui combattere tutti i giorni

Non so quale sia realmente il numero di bambini sfruttati, violentati, violati, abusati e picchiati. Ricordo, come già scrissi, che San Benito ha il triste primato mondiale di essere la città con il numero maggiore di bambine sotto i 14 anni a rimanere incinte. La violenza sessuale nei confronti dei bambini è all’ordine del giorno. Le violenze avvengono sopratutto dentro casa e non riguardano solo le famiglie degradate ma tutte le classi sociali e tutte le categorie di professionisti, alcuni davvero non pensavo nemmeno lontanamente.

Di storie tristi e angosciose che hanno come protagonisti i bambini non se ne sentono molte, ma non perchè il problema sia irrilevante, al contrario. La pedofilia è diffusissima, è tanto diffusa, che nemmeno si considera reato o peccato.  La pedofilia, qui in San Benito, è diventata, purtroppo, un dato con il quale convivere quotidianamente, accettato, e permettetemi la bestemmia (perchè la considero tale): NORMALE. 

Nessuno parla: per paura per vergogna, o perchè semplicemente si sente colpevole di aver causato lui la violenza ed è davvero una piaga nascosta. Gli stupratori si avvicinano ai bambini gradualmente e in modo subdolo per riuscire a conquistare la loro fiducia. Possono essere il vicino, un venditore porta a porta, o molte volte il padrastro, lo zio, il nonno o il cugino.

L’altro giorno ho aperto involontariamente il vaso di Pandora. Si è avvicinato un ministrante della parrocchia, mi chiama da parte e mi dice. Padre, è venuta una bambina piangendo, un signore adutlo ha provato a baciarla sulla bocca. Io immediatamente, chiedo dove sta la bambina parlo con lei (è una ministrante anche lei), e mi dice che un signore e me lo indica, gli aveva dato dei soldi così senza motivo e che aveva successivamente tentato di baciarla in bocca più volte e che lei era scappata. Io vedo il signore, e lo riconosco(è un parrocchiano), lo porto in una stanza e ci parlo sento la sua versione dei fatti ed è totalmente assurda… non sto a contare i dettagli, mi convinco della gravità delle cose e chiamo immediatamente la mamma della bambina e gli racconto il fatto e gli dico di andare a denunciare la cosa alla polizia immediatamente…

Purtroppo, la polizia non ha fatto ancora nulla contro il signore. Noi lo abbiamo allontanato dalla Chiesa. La cosa si è resa pubblica, ma vedo che nessuno gli presta attenzione più di tanto. Questo è quello che più ti fa rabbia. L’impunità che qui godono. Una volta mente facevamo un’attività con i bambini. Un 8 di Dicembre festeggiando l’oratorio con più di 200 bambini , un signore si è nascosto nel bagno delle donne e ha tentato di approfittarsi di una bambina, per fortuna la compagnetta ha iniziato a gridare e lui è scappato. Abbiamo chiamato la polizia. Ho il numero diretto dell’incaricato della polizia per la prevenzione dei delitti (un corpo speciale contro la pedofilia, la violenza in generale). La volante è arrivato tre ore dopo la mia chiamata. Nulla di strano se la stazione non fosse a duecento metri da dove stavamo… in fondo era solo un emergenza…

Da quando la bambina ha denunciato il fatto, varie persone e bambine hanno iniziato a raccontarmi dei loro problemi e delle violenze subite. Una bambina si è avvicinata raccontandomi delle sue “disavventure” e di come un parente avesse tentato di approfittarsi di lei… Praticamente da quella sera un sacco di bambine hanno iniziato a venire a raccontarmi le loro vicissitudini, perfino donne adulte, che volevano un consiglio o sfogarsi. Sono davvero molte, ma quello che più mi preoccupa che sono solo la punta dell’iceberg.

Ci sono casi di bambine, a cui il convivente della madre chiede foto “strane”. L’altro giorno una mamma viene da me a chiedermi, padre secondo lei, è normale che mio marito chieda le foto di mia figlia mentre sta in biancheria intima. Io penso di no

Altre che hanno subito violenze da parte del padrasto o di un parente. Una di esse, mi ha colpito, che è riuscito a nasconderlo per anni, senza che nessuno se ne desse conto, perfino i comportamenti non lasciavano sospettare minimamente un dramma tale. La mamma mi iniziò a raccontare che il suo convivente che ora non sta più con loro, aveva provato a “enamorar” a mia figlia e che voleva tornare di nuovo e mi chiedeva consiglio se fosse il caso di riprenderlo a casa dopo quello che era successo

La maggior parte di loro si sente colpevole di aver dato l’occasione di essere abusata e di esserne in un certo senso la causa. Una mi ha detto, che ha sempre abbracciato i suoi cugini, però uno di questi tentò di violentarla e si lamentava di averlo abbracciato e che questa fosse la causa che lo ha indotto ad approfittarsi di lei. Io gli spiegavo che non era questa la ragione e se si fosse aprofittato di lei… il colpevole era il cugino non lei ad avergli dato un’opportunità

Una mamma abusata da bambina e che ora sta soffrendo il dramma della figlia abusata… per lei è tragico. La cosa più devastante è che lei non ha mai detto nulla a nessuno per vergogna ed ora si sente colpevole anche della violenza della figlia. Sono tanti i casi, e sono solo la punta di un iceberg.

Per questo già l’anno scorso misi su la clinica psicologica, proprio per questi casi e per accompagnarli, ma mi rendo conto che è come voler spegnere un incendio con un secchio di acqua. Quelli di cui io sono a conoscenza sono solo una minima parte.

Molti a volte mi chiedono se non sto combattendo contro mulini a vento. Se non mi sento un don Chisciotte contro una realtá troppo difficile ed incancrenita. Io gli rispondo con una frase di Burke :” perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni smettano di lottare“, e io non mi arrendo e non accetto di smettere di lottare. C’è una vecchia canzone di Guccini che si chiama proprio don Chisciotte, nella quale Chisciotte e sancho pancha si parlana ad un certo punto lui dice al suo scuidero: “Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro perchè il “male” ed il “potere” hanno un aspetto così tetro? Dovrei anche rinunciare ad un po’ di dignità,farmi umile e accettare che sia questa la realtà?“. Non potrò forse salvare tutti, però quelle che salvo sono tante… e per loro, il mio sforzo non mi posso arrendere.

La nostra parrocchia si sta trasformando per molti di questi casi un porto sicuro. Molti bambini preferiscono passare tempo da noi per evitare situazioni spiacevoli nella casa. Avevo la sensazione che il problema fosse grande, ma non così grande.

Normalmente la Chiesa sale alla ribalta nella cronaca e nei giornali soprattuto per la pedofilia del suo clero, quasi mai per i tanti sacerdoti che tutti i giorni in zone degradate lottano per evitare che questa piaga si diffonda. Quanti sacerdoti in molte parti del mondo rischiano anche la vita per proteggere bambini. Conosco un sacerdote salesiano che a Palermo teneva aperto l’oratorio tutta la notte per impedire che i bambini tornassero a casa e fossero venduti come schiavi del sesso.

I preti pedofili purtroppo esistono, non sono un’invenzione dei nemici della Chiesa anche se ci sono, in proporzione percentuale, più pedofili tra i maestri di scuola, gli allenatori di squadre sportive giovanili e i ministri di varie denominazioni protestanti che tra i preti cattolici. Ce ne sono anche di più tra i padri di famiglia. Non lo dice la Chiesa Cattolica, lo spiegano tre rapporti del John Jay College, il maggiore istituto accademico di criminologia degli Stati Uniti, questo, certo, non giustifica la loro presenza nella Chiesa, ma mi paicerebbe che ogni tanto si parlasse anche dello sforzo che in molte parti del mondo, la Chiesa realizza, per mezzo dei suoi tanto bisfrattati sacerdoti (che come me, hanno tanti difetti, tante incoerenze e tante debolezze), per sconfiggere questa piaga, in zone dove neanche ci si rende conto delle proporzioni di questo male.

un abbraccio

Don Giampiero


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Causale per Giampiero Peten