Due brutte sorprese al mio ritorno in Honduras

281809_4648907986658_323516425_nSono tornato da alcuni giorni in Honduras, e ho ripreso l’attività frenetica di ogni giorno. Avevo perso l’abitudine dopo giorni abbastanza tranquilli in Guatemala dove ero abbastanza libero.

Il mio ritorno, non è stato molto piacevole, sono capitate due cose che mi hanno stretto il cuore.

Ieri in pieno giorno hanno ammazzato un ragazzo di diciassette anni, non frequentava la parrocchia, purtroppo era nel giro delle bande della zona. Lo hanno ammazzato e per dare un segnale forte all’altra banda presente sul territorio, hanno pensato di squartarlo in due, buttarlo per la strada con le interiora ben separate dal corpo (perdonatemi se sono molto crudo nei dettagli). Tutto questo in pieno giorno e per una delle vie della città. Le due bande lottano per la supremazia del territorio, una ha il controllo della droga del territorio e l’altra glielo vuole soffiare e così ne fanno le spese ragazzi che si lasciano ingannare dai soldi facili che la droga promette, senza dire che per quei soldi si rischia la vita, ma a volte per chi non ha nulla da perdere il gioco vale la candela.

L’altra notizie meno truculenta, grazie a Dio, ma sempre brutta. Uno dei ragazzi che con la parrocchia siamo riusciti a tirar fuori dalla strada. Inserendolo nei gruppi giovanili della parrocchia e trovandogli un lavoro, ha avuto un piccolo “incidente di percorso”. Ha avuto un rapporto sessuale con la ragazze e si è ritrovato di colpo papà… è un ragazzo di diciassette anni anche lui, molto buono nonostante le esperienze tristi che ha vissuto e veduto crescendo per la strada. Ora deve crescere di colpo, si ritrova con una famiglia da mantenere, (la mamma della ragazza gliela ha portata fin sotto casa con tanto di valigie e ha detto al ragazzo, ora te la tieni, arrivederci e se ne è andata via), un figlio da educare e amare. Ieri parlando con me, è scoppiato a piangere come un bambino, dicendo ho fatto una cosa senza minimamente pensare alle conseguenze. Io ero andato a trovarlo sapendo quello che era succeduto e sapendo che avrebbe avuto bisogno di qualcuno per sfogarsi. Tra le cose che ha detto, è stato grazie, da quando è successo (circa una settimana fa) nessuno mi aveva ancora ascoltato e non mi aveva permesso di sfogarmi. Che pena! Per lo meno sa di avere una comunità che lo aiuta e lo aiuterà.

Qui la questione della cosiddetta morale sessuale è un grande problema. La sessualità è vissuta a livello bestiale, e nel senso più dispregiativo del termine. Ci si accoppia un po’ con chi capita. So di una ragazza di ventun anni che è madre di quattro bambini ognuno di un padre diverso, di un’altra che andava a letto con tre uomini diversi ed entrambi erano a conoscenza della cosa, ma non si facevano problemi.  Qui mi rendo conto ( e so che quello che dirò andrà molto controcorrente a quello che si pensa in Europa, ma non sempre si deve dire quello che piace alla gente, a volte nostro Signore diceva cose controcorrente perché la gente si scuotesse) di come sono fallimentari politiche tipo quella del preservativo. Qui il costo di un preservativo si aggira attorno ai tre dollari, cioè il pasto per tre giorni, e chi non si può permettere di mangiare certo non li utilizza per questo, e quand’anche uno glieli regalasse (cosa che vedo poco fattibile, vista la quantità e la vastità del problema) be se lì andrebbero a rivendere per guadagnarsi il cibo per mangiare e continuerebbero come se niente fosse. Lo facevano con i medicinali della nostra clinica quando li regalavamo (e spesso anche lasciando morire i propri figli). Sono sempre più fermamente convinto che qui la politica del preservativo non funziona è come voler spegnere un incendio con una pistola ad acqua…la unica politica che vale è quella dell’educazione (uno dei pilastri del sistema di don Bosco), una corretta educazione al rispetto di sè e al rispetto della donna soprattutto che non è solo un oggetto delle mie voglie, una corretta educazione a veder la vita come un progetto, e non come preda delle istintualità.