Un gesto che vale più di mille parole

992835_617652661593401_1679837602_nIn questi giorni ho preparato il rendiconto economico della parrocchia degli ultimi tre mesi. Un po’ per sensibilizzare la gente alle spese vive della parrocchia che purtroppo sono ancora più delle entrate ed un po’ per dare un segnale di trasparenza. Ho così consegnato una busta da lettera con dentro il rendiconto ed una piccola lettera che invitava a riconsegnare la busta con dentro un’offerta.

L’altro giorno, durante una delle riunioni con la pastorale della donna, mi si avvicina una di loro (mamma, di tre figli, abbandonata dal marito, che vende cibo per la strada. La parrocchia la aiuta con una borsa di studio per uno dei figli, per permettergli di mandarlo a scuola), e mi consegna la busta con l’offerta anche lei. La mia prima reazione è stata quella di non accettarla, pensando che di quei soldi aveva più bisogno lei, ma lei mi ha guardato dritto negli occhi e mi ha detto :« Padre, questi sono i risparmi che ho racimolato questo mese, per poter anche io contribuire alla parrocchia. La parrocchia mi ha sempre aiutato e non solo economicamente, mi ha insegnato a credere in me stessa, quando credevo che la mia vita non valesse più nulla, a lottare per i miei figli e per la mia famiglia, è stata per me, la mia unica famiglia e in una famiglia si collabora, con quello che uno può. Non disprezzi il mio sforzo». Avrei voluto piangere. I poveri mi sanno sempre sorprendere.

La sera ho aperto la busta e ci ho trovato 50 quetzal (5 Euro circa, ma in pratica come se fossero 50 Euro). I poveri sanno sempre essere generosi emi è venuto in mente il gesto della vedova del vangelo, che getta nel tesoro del tempio due spiccioli, e Gesù la cita come esempio immortalandone per i secoli il gesto, facendo vedere ai discepoli, che lei aveva messo di più di tutti perché aveva messo quello che gli serviva per vivere.

Continua inoltre la nostra attività nella parrocchia. Questo mese aggiungeremo una messa alla Domenica, perché la gente non entra più nella Chiesa. L’altra soluzione era di costruire una Chiesa più grande, ma è piuttosto dispendiosa, e così abbiamo optato per questa soluzione… è iniziato il cammino della cresima, abbiamo 130 ragazzi, che stanno incominciando…

L’attività oratoriana procede a gonfie vele. Siamo arrivati ad un centinaio di ragazzi che frequentano l’oratorio la domenica pomeriggio (unico giorno in cui possiamo tenerlo aperto per ora). È iniziato il primo torneo di calcio, a cui hanno aderito quattro squadre. Non sono molte, ma non sono neanche poche per essere la prima volta. Abbiamo fatto diversi lavori di rimodellamento dell’oratorio. Tagliato gli alberi che crescevano nel campo. Erano utili negli allenamenti per fare la gincana, ma un pochino scomodi per una partita di calcio. Con il trattore, abbiamo livellato e allargato il campo e abbiamo comprato le porte di calcio nuove. Ho dovuto comprarle smontabili, per toglierle dopo le partite, altrimenti le vengono a rubare per vendere il ferro… anche questa è povertà.

Ho iniziato inoltre le riunioni con la pastorale della donna. Sono 6 gruppi con un centinaio di donne circa.