Quattro giorni abbastanza ricchi a “El Salvador”. (prima parte)

livinginsansalContinua il mio resoconto settimanale di questi miei giorni in missione… Gli ultimi quattro giorni sono stati pieni di spunri per cui sono costretto a scrivere in due parti 

El Salvador festeggia il centenario della presenza salesiana nella nazione ed il Rettor Maggiore è stato invitato a presenziare alle celebrazioni così con i post-novizi ed i novizi siamo partiti alla volta di El Salvador. Per me e Shiju, è stata la scusa per visitare un’altra nazione delle sei che compongono la mia nuova ispettoria.

Il San Salvador è una nazione molo piccola, grande poco più del Lazio e con una popolazione poco maggiore del Lazio (6 milioni e mezzo di abitanti). Ha gli stessi problemi di violenza del Guatemala, anzi in classifica morti per anno è meglio piazzata supera di gran lunga perfino la Colombia (leggevo sul giornale locale che è la quarta nazione al mondo per omicidi all’anno).

Economicamente sta meglio del Guatemala, anche perchè possiede una classe media che è totalmente assente in Guatemala. Una buona parte del prodotto interno lordo, circa il 20%, proviene dai soldi che i salvadoregni emigrati spediscono dagli Stati Uniti nel paese. Questo dato può aiutare a rendersi conto di quanto e qual’è la produzione del paese.

Le giornate sono state molto intense ed ho potuto visitare diverse opere. Finalmente ho guidato per la prima volta qui in terra straniera.

La prima opera che abbiamo visitato è stata la gigantesca casa salesiana che si chiama Ciudadela don Bosco (tradotto villaggio don Bosco), circa 25 ettari di terreno con all’interno una scuola (dall’elementare alle superiori), una università, un oratorio e una parrocchia e un centro sportivo, abbiamo fatto un piccolo giro. Le dimensioni dell’opera sono mastodontiche, almeno per me, si parla di circa 8000-9000 ragazzi che ogni giorno frequentano l’opera salesiana. L’opera si trova in un quartiere molto popolare ed il più pericolo a causa della malavita organizzata. I salesiani hanno costituito anche un’opera abbastanza interessante (fuori dal complesso), che consiste in un’insieme di officine-laboratori (falegnameria, sartoria, saldatura, etc.) completamente autosufficienti e gestite dalla popolazione locale, con la quale si crea lavoro.

L’opera di Ciudadela è totalmente immersa nel verde, un po’ tutte le opere qui hanno dei giardini bellissimi e ben curati. Qui, però, gli animali vengono a mangiare nella casa salesiani. Una quantità di uccelli molto diversi, ma quello che mi ha colpito di più sono una famigliola di scoiattoli che ogni giorni viene a mangiare gli avanzi che gli danno i salesiani e che poi vedere da qualche metro di distanza…

Verso le 16,00 è arrivato il Rettor Maggiore ed ha voluto incontrare i giovani salesiani in formazione iniziale. È sempre un piacere ascoltarlo anche perchè ogni volta regala spunti di riflessione grandiosi.

Vi riporto un piccolo siparietto tra il Rettor Maggiore e i salesiani

RM: è venuta l’urna di don bosco qui?

Tutti: Si

RM c’era molta gente?

Tutti: Si

RM: Quanti salesiani ci sono in questo momento in noviziato?

Alcuni: Nessuno

RM: Perchè vi ho detto questo? Per dirvi che non basta la sola emotività o le sole emozioni forti ma serve successivamente una riflessione. Senza una riflessione successiva che non tocchi la vita profondamente che non si converta in progetto di vita, non si procede della vita spirituale… altrimenti qualsiasi esperienza lascia il tempo che trova. Un cristianesimo che non converte la vita non è cristianesimo. Il cristianesimo può rimanere semplicemente un costume… un abitudine… un modo di fare, ma c’è bisogno di un passo ulteriore.

Il cristiano è chiamato ad essere sale e luce della terra ossia presenza via e vivificante della realtà che lo circonda, ma questo richiede un continuo processo di trasformazione e di messa in discussione della propria persona.

Ha continuato dicendo di lavorare uniti come (non con la) famiglia salesiana, ed iniziare a sentirci parte della famiglia salesiana. Qui queste parole hanno un altro effetto perchè i salesiani hanno attivato una grande collaborazione e cooperazione con gli altri membri della famiglia salesiana.

E di predicare Gesù non come una minaccia alla mia felicità, ma come colui che ci può dare la piena felicità.

Ha ricordato di difendere la vita. Qui un bene che non è, poi, così prezioso.